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Reliquie Santa Bernadette
Attualità

Santa Bernadette, tanti fedeli in preghiera alla Madonna del Portone

La teca con le reliquie, ad Asti da sabato scorso, ha lasciato stamattina il santuario alla volta di Pistoia

Le spoglie di Santa Bernadette

Una teca contenente la costola di Santa Bernadette, proveniente da Lourdes, con accanto la copia della statua della Madonna che si trova all’ingresso della grotta delle apparizioni del santuario francese.
E’ il motivo che ha spinto tantissimi fedeli astigiani a recarsi al santuario Porta Paradisi (Madonna del Portone) da sabato scorso a stamattina. Ovvero, dal giorno in cui anche Asti è diventata una tappa del pellegrinaggio della teca, cominciato ad aprile, che toccherà in totale 34 diocesi italiane in occasione dei 175 anni della nascita e dei 140 anni dalla morte di Bernadette Soubirous (1844 – 1879) alla quale apparve la Madonna per 18 volte a partire dal 1858.

L’arrivo della teca

La teca, che contiene una costola della santa, è arrivata da Torino sabato alle 14.30 grazie ai volontari Unitalsi che hanno organizzato il servizio. Dopo essere stata collocata sul sagrato della chiesa, alle 16.30, alla presenza del vescovo Marco Prastaro, è stata portata all’interno del santuario e collocata in una cappella della navata sinistra vicino alla statua della Madonna e a due immagini della santa, dove rimarrà fino a stamattina (martedì).
All’ingresso ufficiale è seguita la messa presieduta da monsignor Francesco Ravinale, vescovo di Asti dal 2000 al 2018, e, in serata, la processione dal giardino accanto al santuario fino alla chiesa.
Numerosi gli appuntamenti di preghiera che hanno caratterizzato anche la giornata di domenica e di ieri (lunedì), cui si è unita la possibilità di raccoglimento personale davanti alla teca, che ha richiamato tanta gente a dimostrazione della devozione nei confronti della santa, protettrice degli ammalati, e della Madonna.

La messa solenne col vescovo

Tra i momenti comunitari, molto partecipata è stata la messa solenne di domenica pomeriggio presieduta dal vescovo Marco Prastaro.
Concelebrata da sei sacerdoti e due diaconi, la funzione ha potuto sfruttare la felice combinazione tra il pellegrinaggio della teca e il Vangelo del giorno.
«Per una fortunata coincidenza – ha spiegato monsignor Prastaro – il brano del Vangelo di oggi spiega l’importanza della preghiera. Spiega, infatti, che la preghiera deve essere un dialogo sincero con il Signore, in cui bisogna affidarsi alla volontà di un padre buono che conosce tutte le nostre necessità e che concede la grazia quando vuole Lui e come vuole Lui».
Il vescovo ha poi ricordato la figura di Santa Bernadette, sottolineando la particolarità del fatto che «la Madonna è apparsa ad una ragazzina che faceva parte dei cosiddetti “ultimi” della società: analfabeta, povera, malata, che non andava al catechismo ma conosceva il rosario in francese, nonostante parlasse solo il dialetto». Per poi evidenziare come la preghiera in sosta davanti alla reliquia e alla statua della Madonna, rivolta alla santa e alla Madre di Dio, sia un modo per “arrivare” al Signore. «La Madonna non fa grazie, le grazie le fa solo Dio. La Madonna può solo intercedere presso di Lui», ha ricordato.
La funzione è terminata con l’invito del vescovo a recitare un’Ave Maria per le necessità della Chiesa astigiana. «Innanzitutto preghiamo per don Francesco Cartello, che è stato da poco operato – ha concluso – e poi per chiedere di essere illuminati e capire quale disegno Dio ha in serbo per noi, dato che ormai, come vi sarete accorti, non c’è più la possibilità di avere un sacerdote responsabile per ogni parrocchia».

L’incontro con i giovani

I ragazzi che hanno ricevuto il mandato per Taizè con il vescovo Prastaro, don Limeira e don Trinchero

 

In serata, poi, spazio all’adorazione eucaristica rivolta ai giovani guidata da don Rodrigo Limeira, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, alla presenza del vescovo Marco Prastaro.
«C’è stata una buona partecipazione – commenta don Limeira – ed è stata un’occasione per pregare insieme, tra momenti di silenzio e canti, per attivare e svegliare la nostra vita interiore prendendo ad esempio Santa Bernadette, che si è affidata con fiducia alla Madonna e a Dio».
Per l’occasione il vescovo ha anche dato mandato ai 39 giovani astigiani che, dal 4 all’11 agosto, vivranno il pellegrinaggio alla comunità cristiana ecumenica di Taizé. I ragazzi saranno accompagnati da don Rodrigo Limeira e don Luigino Trinchero, cui si unirà per alcuni giorni lo stesso vescovo.
«I ragazzi – sottolinea don Limeira – hanno ricevuto anche il “diario del pellegrino”, in cui annotare riflessioni e pensieri personali sull’esperienza ecumenica che vivranno, in modo da poterli condividere al ritorno».

Il servizio Unitalsi

La teca ha lasciato il santuario stamattina. A trasportarla in Toscana, prossima tappa del pellegrinaggio, il presidente e il segretario della sezione astigiana dell’Unitalsi, rispettivamente Gianni Maldonese e Raffaele Giberti.
«Posso dire – commenta Giberti – che sono stati tre giorni intensi, che hanno visto un elevato interesse verso la reliquia. Tanto che, oltre alla grande partecipazione alle messe e alla processione, in tanti si sono avvicinati al santuario per un momento di preghiera personale. Basti pensare che stamattina (ieri per chi legge, ndr), alle 7.30 erano già presenti persone che volevano entrare. In tale contesto bisogna anche ringraziare il servizio garantito dalle Forze dell’Ordine che ha consentito il corretto svolgimento degli appuntamenti».
L’Unitalsi, che ad Asti conta circa 20 volontari, si occupa di organizzare i pellegrinaggi a Lourdes e in altri santuari, sia a livello di associazione sia in collaborazione con la diocesi di Asti. «Nel primo caso – conclude Giberti – un gruppo di Asti è partito domenica sera da Torino, e un altro partirà il 1° settembre, sempre alla volta di Lourdes. Nel secondo, dall’inizio dell’anno abbiamo già organizzato, con la Pastorale diocesana viaggi e pellegrinaggi, tre gruppi diretti a Lourdes, di cui l’ultimo, nelle scorse settimane, ha interessato la parrocchia di Valfenera».

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