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Attualità

Scuola, ad Asti peggiora la qualità
Ma è l'unica in Piemonte senza amianto

Sicurezza degli edifici e qualità dei servizi, dalla mensa allo scuolabus. In questa "materia" Asti è 20esima nella classifica nazionale realizzata da Legambiente, contenuta

Sicurezza degli edifici e qualità dei servizi, dalla mensa allo scuolabus. In questa "materia" Asti è 20esima nella classifica nazionale realizzata da Legambiente, contenuta nell'indagine "Ecosistema Scuola 2013" pubblicata la scorsa settimana. In discesa, quindi, rispetto all'edizione 2012, dove la nostra città risultava in ottava posizione. "Ecosistema Scuola" è la ricerca annuale realizzata sui comuni capoluogo di provincia che fotografa la qualità delle strutture e dei servizi dei vari ordini di scuola, dall'infanzia alle superiori. Queste ultime, di competenza delle Amministrazioni provinciali, sono però assenti dall'edizione 2013, in quanto, come afferma Legambiente, «l'incertezza sul futuro delle Province non ha reso possibile raccogliere un numero di questionari tali da analizzare la situazione delle scuole superiori».

Un peccato, perché, in base a quanto emerso dalla scorsa edizione dell'indagine, «le condizioni degli edifici che ospitano le superiori sono, in generale in Italia, più allarmanti di quelle relative agli altri ordini di scuola, avendo una percentuale di edifici costruiti prima del 1974 intorno al 65%, richiedenti per circa il 60% interventi di manutenzione». I dati dell'edizione 2013 sono relativi al 2012 e sono stati raccolti tramite questionario sottoposto ai Comuni, competenti appunto per le scuole materne, elementari e medie. Ecco cosa è emerso per quanto riguarda Asti. La nostra città è la 20esima in Italia su 86 capoluoghi di provincia analizzati (nell'edizione 2012 era ottava su 89, nel 2011 13esima su 82).

Questa graduatoria si basa sulla somma dei dati relativi a vari ambiti: informazioni generali sugli edifici, manutenzione, servizi messi a disposizione dalle scuole delle istituzioni scolastiche, avvio di pratiche ecocompatibili, esposizione a fonti di inquinamento ambientale interne ed esterne agli edifici scolastici e monitoraggi ambientali. Attuando un confronto con le altre città piemontesi Asti risulta quart'ultima, dopo Verbania (7° posto), Biella (12°), Torino (13°) e Vercelli (18°). Approfondendo l'analisi emerge, ad esempio, che Asti è l'unica tra le città capoluogo piemontesi a non contare più edifici scolastici con amianto ed è quella che investe di più in manutenzione straordinaria. Inoltre è tra le città in cui le scuole ospitano maggiormente impianti solari fotovoltaici, tra quelle in cui si pratica la raccolta differenziata di tutti i materiali e in cui è attivo il servizio pedibus, il progetto di educazione ambientale che invita alunni e famiglie a raggiungere la scuola a piedi.

Accanto a quella generale, Legambiente ha poi stilato due ulteriori classifiche: la graduatoria delle buone pratiche, che vede Asti al 16° posto, e la graduatoria del rischio, con la nostra città al 32° posto. La prima vede nelle posizioni più alte i Comuni che hanno investito di più in servizi e pratiche ecocompatibili, dal servizio scuolabus alla raccolta differenziata. La seconda, invece, presenta nelle posizioni più alte le scuole che hanno una esposizione maggiore al rischio. Tra gli indicatori presi in considerazione l'esposizione a fonti di inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico, industriale, oltre che ad amianto e radon. «Dobbiamo però segnalare – commentano gli autori dell'indagine – come molti dei dati richiesti siano di difficile reperibilità da parte dalle Amministrazioni per l'assenza di un vero monitoraggio. I Comuni che si trovano più in basso nella graduatoria, quindi, non è detto che siano privi di scuole a rischio, in quanto potrebbero non aver compiuto monitoraggi accurati».

Elisa Ferrando

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