Si è svolta giovedì la procedura di immissione in ruolo di numerosi docenti di ogni ordine di scuola che hanno così detto addio al precariato. Le operazioni si sono svolte nei locali
Si è svolta giovedì la procedura di immissione in ruolo di numerosi docenti di ogni ordine di scuola che hanno così detto addio al precariato. Le operazioni si sono svolte nei locali dell'Ufficio scolastico provinciale, e hanno visto "sfilare" i vincitori dei posti fissati dal Ministero. A disposizione per l'Astigiano (in tutti i casi è compreso il sostegno) 7 posti per le scuole dell'infanzia, 16 per le primarie, 33 per le scuole medie e superiori, cui se ne aggiungono 5 per gli Ata (personale tecnico e amministrativo), 13 per i collaboratori scolastici, 2 per gli assistenti tecnici, 3 per i segretari (che saranno nominati successivamente con incarichi a reggenza per assenza di candidati, dato che è da parecchi anni che non viene bandito il concorso). «I "numeri" sono in linea con quelli degli ultimi anni – spiega Giuseppe Nosenzo, segretario Cisl scuola per le province di Asti e Alessandria – ad eccezione delle superiori, in cui si è aperta qualche possibilità in più». In generale i docenti che sono stati assunti a tempo indeterminato provengono al 50% dal concorso concluso nel 2012 e al 50% dalla graduatoria ad esaurimento, che è nazionale.
«Quest'ultima graduatoria ha dato parecchi problemi quest'anno – aggiunge Nosenzo – in quanto, come accade ogni triennio, è stata rinnovata, ovvero ha consentito a chi vi è inserito la possibilità di aggiornare il punteggio e cambiare la provincia in cui chiede di lavorare. Così abbiamo assistito all'arrivo di numerosi docenti dell'Italia centro-meridionale, regioni dove attualmente c'è poca possibilità di occupazione, che hanno chiesto di insegnare nelle regioni del Nord Italia, tra cui il Piemonte, spesso scavalcando in graduatoria, forti dei loro punteggi, chi, astigiano, aspettava di essere immesso in ruolo da anni o era praticamente certo di ottenere una supplenza annuale. Una situazione che ha suscitato, e temo susciterà nei prossimi giorni, polemiche e malumori tra i nostri insegnanti che da anni attendono il posto fisso o perlomeno sperano di poter lavorare ogni anno. Uno dei problemi atavici della scuola italiana, infatti, è la massiccia presenza del precariato».
Le operazioni di nomina, infatti, continueranno nei prossimi giorni alla scuola media "Brofferio – Martiri della Libertà", proprio per conferire gli incarichi di supplenza annuale, validi fino al 31 agosto 2015 e inerenti posti vacanti fin dall'inizio dell'anno scolastico: riguarderanno i docenti delle scuole medie e superiori (sabato) e gli insegnanti delle scuole dell'infanzia e primarie (lunedì 1° settembre). A preoccupare i sindacati sono anche gli annunci di riforma della scuola che arrivano dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. «In particolare – commenta Monica Boero, segretario provinciale Flc Cgil – non approviamo l'idea di fare decadere la graduatoria per le supplenze brevi, mettendo in difficoltà i docenti che vivono proprio di quelle sostituzioni».
Altre operazioni di nomina riguarderanno poi i posti da dirigente scolastico, dati i recenti pensionamenti di cinque dirigenti: Rosanna Sardo (V Circolo), Pier Paola Umboschi (VI Circolo), Renato Demaria (III Circolo), Tina Casamento (liceo classico Alfieri e istituto Sella), Antonio Scaltrito (Istituto Artom). «Questi posti vacanti, insieme ad alcuni recenti trasferimenti – spiega Alessandro Militerno, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale – hanno fatto salire il numero delle scuole "scoperte" che saranno affidate con incarico a reggenza, ovvero a presidi che si occupano già di un istituto e che danno la disponibilità a "raddoppiare" l'incarico. Saranno selezionati dalla dirigenza dell'Ufficio scolastico regionale sulla base di alcuni criteri predefiniti e i loro nomi si conosceranno tra pochi giorni».
Elisa Ferrando