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Serole entra nella “zona rossa” della peste suina 

A Spigno è stata rinvenuta una carcassa di cinghiale
Da qualche giorno il comune di Serole è stato incluso nella “zona rossa” della peste suina. «A Spigno hanno rinvenuto una carcassa di cinghiale e quindi, secondo prassi, le restrizioni hanno raggiunto anche noi – ci spiega il sindaco Lorena Avramo – Mi chiedo come abbia fatto un soggetto malato ad uscire dall’area rossa dove ci sono le famose reti. Forse perché non funzionano?».

«Voglio rassicurare tutti che la popolazione di ungulati di Serole è in salute ed in costante crescita – ha continuato ironica – E’ un disastro! La situazione non è più sostenibile».

Gli avvistamenti sono quotidiani, anche di giorno. Un video realizzato dalle finestre di una casa del centro ha ripreso, di pomeriggio, un branco di oltre 20 esemplari che razzolavano serenamente. «Circolano liberamente, hanno arato il parco giochi e devastano gli orti del circondario. La circolazione stradale non è più sicura e tra un po’ arrivano anche i turisti – continua il primo cittadino – I serolesi posano recinzioni elettrificate nella speranza di salvare orti, campi di grano, mais, patate, nocciole e non sempre ci riescono. Per non parlare delle viti i cui germogli vengono razziati dai caprioli. Ormai è divenuta anche una questione economica. Un tempo ogni famiglia aveva un maiale. Ora per evitare problemi, non se ne allevano più. Non sappiamo più cosa fare; non servono risarcimenti, ma abbattimenti massivi e risolutivi».

Nella foto, il parco giochi del paese “arato” dai cinghiali.

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