Questa è l’idea lanciata da Elena De Lago, 28 anni di Canelli, la quale recentemente ha partecipato al bando nazionale di AIED, l’Associazione Nazionale per l’Educazione Demografica con sede a Roma
Una “app” per il cellulare per scoprire tutto quello che non si conosce sul sesso e non si è mai osato chiedere. Questa è l’idea lanciata da Elena De Lago, 28 anni di Canelli, la quale recentemente ha partecipato al bando nazionale di AIED, l’Associazione Nazionale per l’Educazione Demografica con sede a Roma e che mette in palio 2.500 euro al fine di realizzare la proposta più originale e rivolta a migliorare la qualità della vita della popolazione più giovane. La app, o per meglio dire l’applicazione per smartphone e tablet, pensata dalle piemontesi Elena e dalla sua amica Ludovica Raffaella Cucchi, vuole rivolgersi ad una platea di giovanissimi, tra i 15 e i 25 anni che avrebbero in mente curiosità o domande da porre nell’ambito della propria sessualità ma, complici l’imbarazzo o l’inesperienza, non saprebbero a chi porle e in che termini farlo.
Come nasce il progetto
«L’idea ci è venuta dalla nostra esperienza diretta – spiega la canellese Elena, la quale collabora con “Viola Murmure” ed effettua consulenze sul tema sia a domicilio che negli istituti scolastici – sappiamo bene come, nonostante i progressi raggiunti, ancora oggi certi argomenti siano tabù, soprattutto in famiglia. Capita quindi che i ragazzi, specie quelli di età più giovane, siano confusi e incerti per esempio sull’utilizzo dei contraccettivi o sui dispositivi medici per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili ma che allo stesso tempo siano troppo imbarazzati per poterne parlare. Con questa app, se realizzata, intendiamo portare una corretta informazione tra gli studenti i quali, godendo del perfetto anonimato potrebbero raggiungere un team di professioni, medici, ginecologi, sessuologi o psicologi, in grado di aiutarli». Per Elena e Ludovica, con la quale condivide l’esperienza di consulente, l’obiettivo è dunque quello di parlare ai giovani di benessere, in maniera schietta, divertente ma appropriata, così da renderli in un futuro prossimo adulti consapevoli delle loro scelte, nel rispetto della propria persona e di quello dell’altro.
Quelle domande “scottanti”
«Con il nostro lavoro di consulenti nelle scuole ci siamo rese conto che i ragazzi sono molto impreparati su certi temi. Eppure la televisione e i media li bombardano di messaggi legati alla sessualità – spiega Elena – C’è ancora chi è convinto che basti la pillola per difendersi dalle malattie virali o che non comprende quali siano i rischi dell’HIV. Il Papilloma virus (Hpv) è poi quasi del tutto sconosciuto. Eppure viviamo in un contesto moderno in cui i nostri ragazzi sono molto precoci. Alcuni arrivano ad avere il primo rapporto sotto i 14 anni. E’ giusto quindi informarli su dove effettuare i test per le infezioni sessualmente trasmissibili e indirizzare le nuove generazioni a un approccio responsabile verso il mondo della sessualità, dalla salute al piacere, in rete con centri specialistici». Il progetto presentato da queste due ragazze ha infatti l’obiettivo di creare una rete sul territorio di specialisti e associazioni in grado di rispondere direttamente ai giovani utenti. Uno spazio sarebbe poi dedicato al confronto, anonimo per chi lo desidera, tra i ragazzi attraverso un “forum” mentre in un’altra sezione della app verrebbero caricati video-tutorial per un approccio diretto alle domande più frequenti o alle tematiche di maggiore interesse. «Principalmente l’idea è rivolta al mondo dei teenager ma riteniamo che possa essere utile anche ad una fascia di età più alta – aggiunge Elena De Lago – Non è mai troppo tardi per prendersi cura di se stessi e vivere positivamente tutti gli aspetti della vita, compresa la sfera della sessualità. Nel caso il nostro progetto ottenga l’ambito finanziamento intendiamo sviluppare l’applicazione entro un anno e metterla in rete, aggiornarla costantemente nei contenuti e condividere informazioni e testimonianze. Vorremmo che non restasse una realtà piatta ma diventasse dinamica, esattamente come lo sono i giovani».
Il voto popolare on-line
Il progetto delle due piemontesi sarà sottoposto al giudizio di una giuria tecnica ma conteranno anche i voti raggiunti sul portale dell’associazione (http://www.aied-roma.it/costruireilfuturo-contest/). Il nome del progetto è “Prevenzione e piacere. Quello che non sapevi sulla sessualità”. Al termine delle votazioni online, i giudici valuteranno tutte le idee pubblicate e attribuirà un voto ad ognuna di esse secondo una scala di valore crescente da 1 a 10. Sulla base dei voti dalla community on line e da quelli espressi dalla Giuria, entrambi con un peso del 50%, saranno nominati i 5 team finalisti che prenderanno parte alla giornata di pitch training e alla giornata di chiusura dell’iniziativa. Per votare c’è tempo fino al 3 novembre. Dieci giorni dopo, a Roma, saranno comunicati i 5 finalisti.
Lucia Pignari