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La cerca del tartufo
Attualità

Tartufo bianco: annata con più ombre che luci

Poco prodotto per colpa delle scarse piogge primaverili e di una temperatura ancora gradevole, a tratti calda, sino a pochi giorni fa

Annata con più ombre che luci per il tartufo bianco. La quantità è scarsa ma la qualità risulta ottima. Poco prodotto per colpa delle scarse piogge primaverili e di una temperatura ancora gradevole, a tratti calda, sino a pochi giorni fa. E, poi, mancano i turisti a causa dell’emergenza Covid-19, tra i maggiori consumatori del profumato tubero, anche se il mercato interno “tira”.

Prezzi in discesa

Sarà proprio questa dicotomia che ha fatto scendere i prezzi, ma non in modo così evidente come qualcuno poteva pensare. Sulle principali piazze, a cominciare da Alba, in questi giorni le pezzature da 50 grammi in su si scambiano tra i 150 e i 250 euro l’ettogrammo. Prezzi abbattuti rispetto ai 200-300 euro l’etto dei primi giorni della Fiera Internazionale di Alba, poi andata sul web causa pandemia.
Flessione che riguarda un po’ tutte le aree di raccolta. Dalle Crete Senesi in Toscana, all’Umbria ed Acqualagna nelle Marche, si parte da 100-200 euro per etto e non si superano i 250 euro, in una stagione di raccolta che è nel vivo, buona, anche qui più nella qualità che nella quantità. Le incertezze del mercato sono molte. Il lungo lockdown ha chiuso i ristoranti, luoghi storici deputati al consumo della trifola. Bloccati i gourmet stranieri.

Mancano i consumatori stranieri

Mancano i consumatori tedeschi, inglesi, francesi ma anche russi e statunitensi, gli ultimi ad affacciarsi con curiosità sulle tavole dove la “grattata” è abbondante, in continua crescita. Pesa anche la limitazione agli spostamenti dei cercatori, con i trifulau confinati all’interno del comune dove non sempre il terreno offre buone pezzature.
Il Natale è un’incognita. I confezionatori, le piccole aziende artigianali che mettono in vaso i tartufi, stanno lavorando senza sosta per poter offrire ai clienti il meglio della produzione.

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