Il teleriscaldamento un risultato lo ha raggiunto: ha compattato tutta la minoranza del consiglio comunale che sabato scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta per spiegare le ragioni della loro contrarietà al progetto
Il teleriscaldamento un risultato lo ha raggiunto: ha compattato tutta la minoranza del consiglio comunale che sabato scorso, ha indetto una conferenza stampa congiunta per spiegare le ragioni della loro contrarietà al progetto.
Una sorta di “mini compromesso storico” con la finalità di impedire che il teleriscaldamento venga realizzato nei pressi dell’ospedale.
Non c’è condivisione
Ad aprire gli interventi è stato Elis Clemente Aceto che ha sottolineato come “non ci sia condivisione del progetto e la cosa che preoccupa di più è che la giunta si è arrogata il diritto di andare avanti. E’ evidente la volontà di tagliare fuori consiglieri e cittadini, per andare avanti fino in fondo. Per difendere questa decisione utilizzano principalmente due ragioni: occupazione e risparmio. Per quanto riguarda l’occupazione è quella di una piccola impresa, mentre per il risparmio, di 400 e non di 800 mila euro come dicono loro, è tutto da verificare e poi, comunque, non rimarrebbe nelle disponibilità dell’ospedale”.
La preoccupazione per una maggioranza che non vuole ascoltare nessuno è stato un po’ il leit-motiv di tutti gli interventi.
La questione urbanistica
“Questa giunta farà realizzare un impianto industriale a fianco dell’ospedale – ha affermato Anna Bosia – Questo non è certo un bene. Il Teleriscaldamento, se mai, dovrebbe essere realizzato in una zona industriale. Questa è una cosa gravissima e rappresenta un precedente. Da ora in avanti le amministrazioni potranno fare qualsiasi cosa senza sentire le ragioni di nessuno”.
Commissioni irregolari
Davide Giargia, del Movimento 5 Stelle, ha invece posto l’attenzione sull’irregolarità “della composizione delle commissioni, convocate congiuntamente il 22 dicembre scorso. Noi abbiamo consegnato una diffida alla Ferlisi e al Prefetto, affinché facciano applicare il regolamento. Il consiglio comunale per l’approvazione della variante al Piano regolatore è stato convocato senza aspettare l’esito del consiglio comunale aperto di giovedì scorso – ha continuato Davide Giargia – questo significa che l’esito del consiglio comunale aperto per loro non era importante. Poi hanno bocciato un ordine del giorno della minoranza che chiedeva lo spostamento della seduta di ieri, lunedì, con la scusa di non voler perdere altro tempo. Infine – ha concluso il “grillino” – l’Asl non può collegarsi al Teleriscaldamento in quanto ha già un contratto in essere che durerà ancora diversi anni. Sganciarsi da quello significherà pagare delle penali”.
Referendum bocciato
Marcello Coppo, esponente di Fratelli d’Italia, ha parlato invece del Referendum sul Teleriscaldamento non accettato dal primo cittadino. “Se questo impianto porta un grande beneficio alla città e se tutti lo vogliono come dice uil sindaco perché bocciare il referendum? – ha detto Marcello Coppo – Il problema vero è che questa pratica deve passare rapidamente in Consiglio perché tra una ventina di giorni il sindaco non avrà più una maggioranza certa e quindi rischierebbe di non passare.”
Quale interesse?
“Ciò che non si capisce – ha affermato Fabrizio Imerito – è l’ostinazione con cui vogliono andare avanti saltando i consiglieri e non tenendo conto dei cittadini. Tutto questo fa pensare che sotto ci sia qualche altra ragione, qualche motivo a noi evidentemente sconosciuto”.
Sindaco dittatore
Secondo Gianfranco Imerito la cosa che non va è la localizzazione dell’impianto, che non deve sorgere all’ospedale.
“Voglio sottolineare l’assenza della dottoressa Ida Grosso, direttore generale dell’Asl, al consiglio comunale aperto – ha detto Imerito – quella era l’occasione per dare delle risposte, per spiegare perché l’Asl è disposta a cedere i terreni per fare realizzare l’opera. Nella costruzione di questo impianto c’è una responsabilità dei vertici Asl ma anche della Regione che Ida Grosso, in qualche modo, rappresenta”.
Uno spreco di soldi
Angela Quaglia ne fa anche una ragione di spreco economico. “E’ da due anni e mezzo che stiamo discutendo di questo progetto – ha affermato – per il quale si stanno sprecando soldi pubblici. Il capogruppo del Pd ha parlato di sviluppo strategico della città, ma noi siamo pronti a sfidarlo per dimostrare che non passa certamente attraverso il Teleriscaldamento. L’impianto non può essere realizzato per tre ragioni principali: l’Asl non può fornirsi di energia da chi vuole, ma deve obbedire a determinare regole. Oggi ha già un fornitore. L’utilizzo dei terreni è la seconda ragione in quanto – ha continuato Angela Quaglia – il Comune non può disfarsi di terreni per darli ad un soggetto privato (AEC è partecipato in minima parte dall’Asp). C’è poi la questione della penalità da pagare all’attuale fornitore e il risparmio di 400 mila euro, tutto da verificare e comunque non nelle disponibilità dell’Asl. In aula cercheremo di rallentare questa corsa”.
Sono poi intervenuti anche gli altri rappresentanti dell’opposizione quali Marcella Serpa, Garrone e Ferrero. Ma a chiudere con un’arringa riassuntiva molto sintetica quanto sentita e pungente è stato Scognamiglio che ha parlato di un’idea alternativa.
Una soluzione alternativa
Per realizzare il Teleriscaldamento si potrebbe “utilizzare la Vetreria, che produce acqua calda – ha detto Scognamiglio – quest’acqua potremmo convogliarla in città. L’ho proposto al sindaco, ma niente. L’affare si fa qui e non alla vetreria. I conti sono presto fatti. In dieci anni si pagano il costo di realizzazione e per gli altri venti guadagnano. Questo è un sindaco che non ha fatto nulla e verrà ricordato solo per questo. In città a comandare sono sempre gli stessi ed è ora di interrompere questa egemonia. Brignolo è giovane anagraficamente ma è un vecchio politicamente. Se io fossi in quella maggioranza non alzerei la mano senza prima aver capito esattamente cosa sto facendo”.
Flavio Duretto