Il Sacro Monte a Mongardino
Rappresentano l’unico esempio astigiano di Sacro Monte e per le Cappelle della Via Crucis di Mongardino si prepara un’importante opera di valorizzazione. Il complesso architettonico, le cui origini risalgono al 1739, fatto edificare sul colle Sant’Antonio di Mongardino da don Giuseppe Tagliano, titolare del beneficio di Sant’Antonio da Padova, è costituito da tredici cappelle poste ad anello sul colle, tredici Stazioni, e da quattro cappelle ai lati del percorso d’accesso che sono dedicate alle Anime del Purgatorio, alla Natività, all’Ultima Cena e a Gesù nell’orto e da una piccola chiesa alla sommità del percorso in posizione centrale rispetto all’anello sul colle, inglobata in costruzioni private, che costituisce la XIV stazione.
I restauri
«Le cappelle, restaurate a più riprese nei secoli, sono rimaste a lungo in stato di abbandono e necessitano oggi di un importante intervento di restauro architettonico e dell’apparato decorativo interno, costituito da affreschi e statue in gesso. Dopo aver costituito il gruppo di lavoro, formato dalla Parrocchia San Giovanni Battista, dal Comune, dalla Pro Loco di Mongardino e della famiglia Tartaglino, proprietaria del colle su cui sorge il Sacro Monte, sono state esaminate tutte le opportunità di finanziamento alle quali era possibile accedere – spiega il sindaco di Mongardino Barbara Baino – Nel 2017 è stato predisposto un progetto, a firma dell’architetto Piergiorgio Pascolati, di tutte le 17 cappelle che prevede la messa in sicurezza ed il restauro architettonico degli edifici, per un importo di quasi 200 mila euro. Attraverso le richieste presentate alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e la CEI siamo riusciti a coprire interamente le spese di restauro. L’attività di ricerca fondi non si è fermata e attraverso la Compagnia San Paolo abbiamo ottenuto un contributo di 32 mila euro per il progetto di valorizzazione, nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura 2020”, che prevede il restauro interno della Cappella dedicata all’Ultima Cena e l’avvio di una campagna di crowdfunding e di promozione del complesso del Sacro Monte».
Il progetto di valorizzazione
«Abbiamo immaginato un progetto che fosse sostenibile nel lungo periodo e che attivasse la partecipazione di tutta la comunità, rispettando così la storia di queste cappelle – sottolinea il sindaco Baino – Ne beneficerà tutto il territorio comunale, grazie alla visibilità che avranno le realtà economiche locali attraverso la realizzazione di un sito web e di un’applicazione per smartphone. Saranno inoltre realizzate attività di animazione in chiave turistica, quali la formazione all’accoglienza e le camminate sui sentieri che conducono alle cappelle». Stefania Toso, architetto che ha supportato la redazione del progetto di valorizzazione culturale, aggiunge: «L’obiettivo è rendere visibile il patrimonio culturale delle nostre terre ai turisti e soprattutto agli abitanti, che hanno il difficile compito di custodirne la memoria e tramandarne il valore alle giovani generazioni. In questo percorso, ci sosterrà anche l’associazione per l’Ecomuseo Terre Astigiane, che lavora da un anno in questa stessa direzione». In autunno prenderà avvio la fase di progettazione culturale, attraverso incontri pubblici e tavoli di lavoro per ricostruire insieme alla popolazione residente la storia del luogo, con la raccolta di ricordi, racconti, cartoline e foto delle cappelle dalla loro costruzione ad oggi.