Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/trattori-sul-piede-di-guerra-contro-la-tassabrsui-passi-carrai-gli-agricoltori-non-paghiamo-56e603bfddf501-nkjsx3j4f0otel6wvcr34hc1f6qepsexq1ncqg71c8.jpg" title="Trattori sul piede di guerra contro la tassa
sui passi carrai. Gli agricoltori: non paghiamo" alt="Trattori sul piede di guerra contro la tassasui passi carrai. Gli agricoltori: non paghiamo" loading="lazy" />
Attualità

Trattori sul piede di guerra contro la tassa
sui passi carrai. Gli agricoltori: non paghiamo

«Oggi abbiamo fatto una manifestazione pacifica di pura informazione, ma la nostra base ci chiede ben altro e la prossima volta porteremo i trattori in piazza». A parlare è Massimo Forno,

«Oggi abbiamo fatto una manifestazione pacifica di pura informazione, ma la nostra base ci chiede ben altro e la prossima volta porteremo i trattori in piazza». A parlare è Massimo Forno, presidente Confagricoltura di Asti dopo il mancato incontro con il Commissario straordinario Ardia e l’altro avvenuto con il vice prefetto Ponta sulla questione della tassa sui passi carrai. Una manifestazione molto contenuta, nei numeri di partecipanti e dei toni, che mercoledì mattina ha occupato una bancarella sotto i portici Anfossi per volantinare l’iniquità della Cosap. La scadenza per il suo pagamento è lunedì 16 dicembre, ma gli agricoltori, da molti mesi ormai, sono sul piede di guerra per chiederne l’abolizione o, almeno, un pagamento quasi simbolico e su un solo accesso.

La Cosap, che secondo gli agricoltori di Agrinsieme (Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative) viene applicata solo nella provincia di Asti in tutta Italia, prevede il pagamento di una cifra che si aggira intorno ai 50 euro per ogni accesso ai fondi agricoli che diano sbocco diretto su una delle strade provinciali astigiane. Considerando la frammentarietà degli appezzamenti tipici delle tante aziende agricole astigiane, ognuna dovrebbe pagare la tassa per almeno una decina o anche più accessi, per un ammontare che comincia a pesare fortemente sui bilanci. Inoltre non è stato risolto il nodo della ripartizione fra tutti i proprietari che hanno lo stesso accesso dalla strada provinciale. «Gli agricoltori sono disposti a pagare l’accesso al fondo principale della loro attività che può essere quello alla cascina o alla stalla o ad un magazzino, ma non per tutti i pezzi e pezzetti di terra» continua Forno.

Sulle esigenze degli agricoltori, finora, non sono arrivate risposte dal Commissario Ardia che mercoledì, per un equivoco di convocazione, non ha parlato con la delegazione di Agrinsieme che verrà ricevuta mercoledì prossimo. Oltre la data di scadenza del pagamento della tassa.
«Io ho ricevuto un bollettino da oltre 200 euro da pagare –ha detto Nicoletta Candelo, presidente Agriturist, l’associazione che raccoglie gli agriturismi in seno a Confagricoltura- ma non è specificato su quale attività è stato calcolato: se per quella dell’agriturismo, quella agricola o per la casa di residenza. Quindi non pago». E non pagare, nonostante la scadenza di lunedì, sembra la strada che verrà scelta dalla stragrande maggioranza dei coltivatori, che ritengono questa tassa ingiusta e penalizzante per le casse delle loro aziende.  

Daniela Peira

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale