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Un “no alla guerra” dal sit in astigiano
Attualità

Un “no alla guerra” dal sit in astigiano

Un appuntamento per dire no a qualsiasi tipo di violenza e per attirare l'attenzione della città sul dramma che si sta consumando in queste ore nella striscia di Gaza, terra dove Israele e Hamas

Un appuntamento per dire no a qualsiasi tipo di violenza e per attirare l'attenzione della città sul dramma che si sta consumando in queste ore nella striscia di Gaza, terra dove Israele e Hamas si stanno scontrando utilizzando principalmente missili a lungo raggio. E' su iniziativa di Stefano Bego e della Casa del Popolo che sabato scorso un gruppo di persone si è riunito in presidio sotto la Prefettura tracciando con la propria presenza, un segno e lanciando un messaggio chiaro che significa stop ai missili, alle armi, ai morti, a Gaza come in qualsiasi Paese del mondo si stiano consumando guerre.

"Questo attacco prepotente a Gaza viola i diritti umani e ci siamo riuniti anche per richiamare l'attenzione delle persone sull'informazione a loro disposizione che spesso risulta distorta. La situazione che si è venuta a creare in quei luoghi è da leggere con maggiore attenzione. Sui media nazionali c'è uno squilibrio e si sta facendo passare questo attacco unilaterale di Israele come una guerra e non è così." Queste le dichiarazioni di Stefano Bego, impegnato in prima persona non solo in questo appuntamento, ma anche nei prossimi a venire. Si parlerà ancora di Gaza infatti, giovedì 17 alle 21 al Centro Culturale San Secondo di Via Carducci. La serata "Assemblea su Gaza", organizzata dalla Casa del Popolo Santa Libera, sarà una nuova occasione di approfondimento e di confronto su un tema di interesse collettivo nonché un appuntamento per progettare nuove iniziative per ribadire forte questo no alla violenza.

Stefano Bego prosegue evidenziando che: "Oggi l'attenzione verso la guerra si è affievolita e la causa si riscontra principalmente nel venire meno dei movimenti, che nascono, crescono e se non trovano sostegno politico, cessano naturalmente di esistere. Noi con questi appuntamenti intendiamo riportare l'attenzione sulla vita e sulla sua importanza." Intanto migliaia di civili palestinesi, dopo l'avvertimento dei giorni scorsi, sono in fuga e continuano a lasciare la Striscia di Gaza, mentre i raid israeliani hanno causato fino ad oggi (lunedì 14) circa 165 vittime, delle quali la maggioranza sono civili e almeno 33 sono bambini.

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