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Veronesi - intitolazione aula magna
Attualità

Paolo Veronesi: “Un terzo dei tumori a mammella e colon potrebbe essere evitato

L’oncologo è intervenuto alla conferenza promossa da Lilt e Fondazione CrAsti – Intitolata al padre Umberto l’aula magna del Polo universitario

Aula intitolata a Umberto Veronesi

Da sabato scorso l’aula magna del Polo universitario astigiano porta il nome del prof. Umberto Veronesi, il celebre oncologo (mancato nel 2016) che per molti anni ha partecipato alla giornata dedicata alla ricerca sul cancro organizzata dalla sezione astigiana della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori).
Quest’anno l’appuntamento ha avuto una risonanza particolare ed è stato seguito con grande attenzione, oltre che dal folto pubblico presente, anche dagli studenti del corso di laurea in Infermieristica del Polo universitario astigiano. Al momento dell’intitolazione erano presenti due figli del prof. Veronesi, Marco e Paolo, e la moglie Susy Razon. La conferenza è stata organizzata dalla Lilt insieme alla Fondazione CrAsti, da alcune associazioni di volontariato astigiane e da dodici Lions Club delle province di Asti, Torino e Cuneo.
Il saluto ai presenti è stato portato dal sindaco Maurizio Rasero, che ha ricordato la cittadinanza onoraria astigiana attribuita nel 2004 al prof. Umberto Veronesi. Dopodiché il presidente della Fondazione CrAsti, Mario Sacco, ha voluto ringraziare la Lilt per l’organizzazione della giornata, sin dall’inizio sostenuta dalla Fondazione, allora presieduta dal notaio Marchetti. Il governatore del Distretto Lions 108, Idebrando Gambarelli, ha rimarcato il livello di eccellenza raggiunto a livello mondiale dallo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) fondato dal prof. Veronesi, mentre dal vicepresidente provinciale Lilt, Paolo Aubert Gambini, è stato sottolineato che i ricercatori italiani producono studi sempre più importanti, nonostante la scarsa quantità di investimenti nella ricerca.

L’intervento di Paolo Veronesi

L’intervento del prof. Paolo Veronesi ha poi trattato delle recenti innovazioni nel trattamento medico e chirurgico del carcinoma mammario: «Ci sono circa 100 mila casi l’anno di tumori a mammella e colon – ha spiegato – che si riescono a curare bene ed in modo sempre meno invasivo. La prevenzione di questi tumori consiste nel rimuovere le cause di malattia con stili di vita che riducano il rischio. Nella maggioranza dei casi i tumori sono dovuti al tabacco, all’alcool, ad una dieta sbagliata, alle radiazioni UV, al sovrappeso. Un terzo dei casi potrebbe essere evitato con un corretto stile di vita. Nelle cure molte cose sono cambiate rispetto al passato ed oggi si è sempre più attenti alla persone, oltre che alla malattia, curando anche gli aspetti psicologici del paziente».
Sullo stesso tema del prof. Veronesi è intervenuta la dott.ssa Elisabetta Munzone, seguita dal dott. Dario Sangiolo (che ha illustrato l’importanza della immunoterapia nella cura del tumore) e dalla dott.ssa Eleonora Biasin (Ospedale “Regina Margherita”) che ha parlato dei pazienti guariti da tumore in età pediatrica.

I fondi raccolti

In occasione del convegno le associazioni e i club di servizio coinvolti nell’iniziativa hanno raccolto fondi destinati all’Istituto Europeo di Oncologia (5mila euro), all’Istituto oncologico di Candiolo (5mila euro) ed al reparto di Oncologia pediatrica dell’Ospedale “Regina Margherita” di Torino (oltre 3500 euro).

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