La cassa da morto c’era, con tanto di candele e musica funebre di sottofondo. I pianti intorno alla bara non sono mancati e anche il clima ha contribuito a rendere l’evento parecchio malinconico. Questa mattina gli ambulanti del mercato di piazza Alfieri, circa una quarantina, hanno animato l’ennesima protesta contro l’amministrazione Rasero accusandola di voler causare la morte del format mercatale con l’annunciato trasferimento in piazza del Palio e tramite le politiche messe in atto nel settore. Per questo numerosi operatori, rappresentati dal GOIA e dalla commissione mercatale, hanno aderito a una giornata di sciopero lasciando i loro banchi chiusi, ma esponendo dai furgoni i già noti striscioni della protesta: “No allo spostamento”, “No alla riduzione dell’orario”, “Chiusi per ricatto” e altri.
Chi ha voluto prendere parte a un lento corteo tra piazza Alfieri, corso Einaudi e piazza del Palio, sotto una leggera pioggia, si è presentato intorno alle 10 deciso a non fare nessun passo indietro nella battaglia contro l’amministrazione comunale che culminerà in un ricorso al Tar per impugnare la delibera di trasferimento. È stata una marcia pacifica, guidata dalla voce di Romano Rago che, esattamente come un parroco celebra le preghiere per un defunto, ha elencato i tanti “mali” patiti dagli ambulanti.
Ad Asti, tra questi mali, Rago ha ricordato non solo l’accorpamento di tutti i banchi in piazza del Palio, ma anche la tassa di occupazione con costi troppo elevati rispetto ai servizi offerti, il costante e continuo impoverimento del mercato da quando si è iniziato a cambiare la disposizione dei banchi in piazza Alfieri (ai tempi della prima giunta Rasero), la mancanza di dialogo con il Comune e quella che diversi operatori considerano una sorta di ingerenza sui mercati da parte dell’Ascom, «che non ci rappresenta».
Lentamente gli ambulanti, scortati dalla polizia e dagli agenti della municipale, si sono spostati in piazza del Palio per incontrare i colleghi regolarmente aperti. I portavoce della protesta hanno quindi mostrato a tutti l’ultima versione della nuova mappa del mercato unificato, una dislocazione di banchi che, secondo il fronte del no, penalizzerà tutti, sia chi arriverà da piazza Alfieri, sia i banchi di frutta e verdura già presenti in piazza del Palio. Contestate, in particolare, le modifiche alle metrature degli stalli che non andrebbero bene causando problemi all’assegnazione dei posteggi in base alla nuova graduatoria.
«Abbiamo messo a punto un progetto per la riqualificazione di piazza Alfieri che vedrebbe protagonisti il mercato e il commercio fisso del centro storico, anch’esso in sofferenza – ha osservato Andrea Percia, presidente GOIA per la provincia di Asti e membro della commissione del mercato astigiano – Non è di certo sradicando un mercato storico (ora tutelato anche alla legge regionale) che si risolve il problema, ma non riusciamo ad avviare un dialogo con l’amministrazione comunale, che su questo tema rimane silente».
Ma la manifestazione di protesta avvenuta oggi, e che avrà un proseguo alle ore 18, sempre in piazza Alfieri, non è stata condivisa da tutti gli ambulanti, in particolare da coloro che “sposano” il trasloco e quindi la riqualificazione dell’intero format sostenuta anche dall’Ascom. Ambulanti che avevano annunciato di voler restare aperti, non aderendo allo sciopero né al corteo, ma che alla fine, come evidenziato dallo stesso Percia, «non si sono fatti neanche vedere».
A margine della protesta è anche successo un fatto curioso: un uomo ha tentato di entrare nella sede centrale della Banca di Asti, in piazza Libertà, portando con sé la bara lasciata dagli ambulanti prima di mettersi in cammino verso piazza del Palio. L’uomo, di origini straniere, è stato prontamente fermato nel bussolotto della banca in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che l’hanno poi identificato.
[foto Billi]