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Attualità
Produzioni di nicchia

Valentino Veglio: una storia di passione e di amore per la terra delle origini

Da Patro, l’olio extra-vergine di oliva del Monferrato nelle tavole internazionali

C’è una costante ricorrente e profonda iscritta nel DNA degli uomini della terra. Si chiama: passione. Una componente di forza, determinazione, pathos e fierezza, capace di agire e di reagire, per fronteggiare, con resilienza e lungimiranza, i cambiamenti più diversi, qualsiasi essi siano.

A scrivere una pagina di passione monferrina è l’ulivicoltore Coldiretti Valentino Veglio, testimone di come l’amore per la propria terra lo abbia spinto, un po’ per istinto un po’ per orgoglio, a ridisegnare uno spicchio di paesaggio e di economia astigiana in quel di Patro, nel moncalvese.

Ed è proprio a Patro, ameno borgo collinare, che nella metà del secolo scorso Piero (papà di Valentino) conduceva un’azienda agricola, con annesso allevamento bovino a ciclo chiuso. Negli anni, poi, il richiamo della città era diventato forte e, anche, Valentino l’aveva raccolto prediligendo una professione diversa dall’agricoltura. Tuttavia, in cuor suo, mai si era spezzato il legame per quella terra di vigne, di orto-frutta e di campi, un po’ teatro dei suoi giochi, un po’ nutrimento del corpo e dell’anima; un legame tornato a rinvigorirsi e ad essere grido sofferto quando papà Piero, giunto alla pensione, aveva deciso di dismettere il tutto.

Così, nel 1992, per volontà di Valentino, nuove barbatelle di ulivi, espressione di una altrettanto antica vocazione monferrina (nell’Ottocento, infatti, la coltivazione dell’ulivo era fiorente anche in Piemonte), avevano preso il posto dei filari di vite e, insieme a loro, era decollata la coltivazione di grani antichi per la produzione di farine bianche, integrali e di mais. In parallelo, era stata allestita anche un’acetaia, dove viene prodotto aceto bianco, rosso e aromatico.

Oggi, la Veglio conta 1200 ulivi coltivati su una superficie collinare di 14 ettari. La varietà prevalente è la Leccino, in quanto, maggiormente resistente alle gelate tardive e che, per via della sua maturazione precoce, garantisce maggiore tranquillità di raccolto. Nel tempo, grazie all’avvio di un Campo Sperimentale, di cui alla collaborazione con l’Università di Torino, sono state introdotte altre varietà. Tra queste, la Frantoio recuperata da una varietà esistente sotto il Santuario Mariano di Crea. Ulteriori sperimentazioni e ricerche in capo alla biodiversità sono, poi, state condotte in collaborazione con l’Agrario Vincenzo Luparia di San Martino di Rosignano ma, negli ultimi tempi, la minaccia di nuova generazione è rappresentata dal clima.

“Sebbene meno della vigna, anche l’ulivo va in sofferenza in presenza di siccità prolungate e di temperature eccessivamente elevate” spiega Valentino; “tuttavia, alcune pratiche agronomiche consentono alle radici di trovare maggiore refrigerio fino a 70/80 centimetri di profondità, mentre la superficie erbosa concorre a mantenerle fresche”.

Come il vino, l’olio extra-vergine di oliva (principe della Dieta Mediterranea riconosciuta Patrimonio Unesco) si è recentemente conquistato la prestigiosa Carta dell’Olio nella ristorazione, riportante le diverse varietà e i numerosi blend di produzione ma, a differenza del Nettare di Bacco, va consumato fresco.

Fresco e dalle grandi proprietà organolettiche, l’olio extra-vergine di Patro, sia quello prodotto in purezza sia quello in assemblaggi selezionati, grazie alla Valentino Veglio arriva nelle tavole internazionali, dal Sol Levante agli States, passando per il Vecchio Continente e portando uno spicchio di Monferrato made in Coldiretti Asti nelle ristorazione di tutto il mondo.

“Le migliori eccellenze degli agricoltori Coldiretti sono quelle ricercate nelle radici della tradizione e conservate con l’impegno attento, consapevole e rispettoso dell’ambiente – apprezza il Presidente Coldiretti Marco Reggio.

“In molti casi, sono proprio i prodotti di nicchia ad essere maggiormente apprezzati per le loro eccellenti e caratteristiche proprietà organolettiche – osserva il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia; “parliamo di coltivazioni e di prodotti personalmente seguiti dai nostri agricoltori in ogni fase dei processi di produzione; prodotti che, in virtù di tutto ciò, trasmettono, altresì, un percepito di esclusività e di valore senza pari”.

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