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Attualità

Vendemmia 2015 annata superlativa
con grappoli da incorniciare

Che si tratti di bianchi o si parli di rossi, quest'anno la risposta del mondo del vino è univoca: «si tratta di una vendemmia eccezionale». Complice la lunga estate appena trascorsa, le alte

Che si tratti di bianchi o si parli di rossi, quest'anno la risposta del mondo del vino è univoca: «si tratta di una vendemmia eccezionale». Complice la lunga estate appena trascorsa, le alte temperature e il clima favorevole la maturazione delle uve è stata ottima e le previsioni parlano di un prodotto imbottigliato d'eccellenza. Ormai conclusa la vendemmia di Chardonnay, Cortese e Pinot, così come quella di Moscato e Brachetto, da qualche giorno si è iniziato a staccare la Barbera, il Dolcetto e i Nebbioli. E' quindi possibile tracciare un quadro dell'annata 2015. Secondo i dati e le analisi che provengono da Confagricoltura, in tutte le zone vitivinicole seguite dalla confederazione e che toccano i territori di Canelli, Nizza e Costigliole, si sta delineando una «vendemmia davvero memorabile per tutte le tipologie di uve raccolte». Secondo Sandro Menotti, tecnico che segue la zona del Nizza: «Il Pinot e lo Chardonnay, a causa della maturazione dell'uva molto anticipata, hanno fatto segnare una bassa acidità ma in un quadro di sanità e qualità dei grappoli davvero eccezionale. Ottima vendemmia per le uve cortese e addirittura superlativa per i due vitigni da cui si ottengono i vini dolci per eccellenza della zona, ossia il Brachetto e il Moscato. Per il Brachetto ? annota Menotti ? a nostro parere siamo davanti ad una delle vendemmie migliori degli ultimi dieci anni. Per il Moscato si sta completando una raccolta davvero a cinque stelle con gradazioni tra i 9 e gli 11 gradi e una media attorno ai 10,5».

Rese nei parametri
Le rese delle uve si stanno attestando sui livelli dettati dai rispettivi disciplinari con punte di poco superiori fissate tra il 5 e il 10%». Per la Barbera, la cui vendemmia è partita da pochi giorni, Menotti conferma le previsioni molto positive rilanciate anche da Beppe Tunesi, collega della zona di Costigliole, altra patria della Barbera astigiana. Dice Tunesi: «E' una Barbera bella, buona e sana quella che stiamo raccogliendo. Al netto dei danni, per fortuna in zone limitate e causati dalla grandine, se il tempo ci assiste, come ha fatto finora, siamo convinti che la Barbera 2015 sarà davvero speciale e darà origine a vini eccellenti». Anche nel caso della Barbera le rese per ettaro sono allineate al disciplinare. Fatto che soddisfa Consorzi e produttori. Un esempio tra questi è Romano Dogliotti, proprietario di vigneti di Barbera a Nizza Monferrato ma anche di Moscato a Castiglione Tinella, nel Cuneese ma a pochi chilometri dal Canellese. «Il Moscato 2015 ha messo il turbo e si sta presentando come una vendemmia davvero eccezionale, come quadro aromatico, sanità delle uve e qualità. Un 110 e lode con dignità di grande vino che si conferma "l'oro giallo" delle nostre colline. Idem per la Barbera. Chi vinifica e ha fatto diradamento si ritroverà con una materia prima da record per dei vini che si faranno ricordare».

Vendemmia da ricordare
Una vendemmia, dunque, che sarà ricordata negli annali e per la quale si comincia a strofinare le mani pensando ai futuri incassi. Cauto nelle previsioni rimane, però, Giovanni Satragno, Presidente dell'Assomoscato, associazione che riunisce duemila viticoltori della zona di produzione dell'uva base per Moscato e Asti spumante docg a cavallo delle province di Asti e Cuneo. «L'annata è sicuramente buona, quantitativamente moderata e questo è positivo perché consente di non ingolfare il mercato. Gli acini sono sani, non ci sono parti marce grazie alle poche piogge che abbiamo avuto. Il prodotto è ottimo, non resta che piazzarlo».

Timori per l'estero
I timori sono nei confronti del mercato internazionale, dove la vendita di Moscato nel corso di quest'anno si è contratta e le previsioni non prevedono eclatanti miglioramenti. «Il problema è la Russia e il deteriorarsi delle relazioni politico-economiche con questo Paese. Per quanto riguarda il vino non è in atto un embargo ma è comunque in atto una sottile forma di ritorsione ai danni dei nostri prodotti che non vengono acquistati. Per noi è una perdita grave perché la Russia e i suoi paesi satelliti erano uno sbocco importante, un mercato da 18 milioni di bottiglie l'anno. Per fortuna ci salva il mercato americano anche perché le previsioni ci dicono che quello russo resterà fermo ancora per il 2016». Dalla vendemmia 2015 dovrebbero essere prodotte circa 90 milioni di bottiglie tra Asti Spumante e Moscato. Trend positivo per il Consorzio di tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato che parla di «gradazioni alte delle uve e di vini potenzialmente ben strutturati». «Difficile comunicare dei dati, la vendemmia della Barbera è appena iniziata. Non c'è dubbio però che questa sia la migliore annata negli ultimi dieci anni ? spiega Filippo Mobrici Presidente del Consorzio ? Saranno prodotte circa 50 milioni di bottiglie delle diverse tipologie di Barbera. Di queste, 22 milioni saranno di Barbera d'Asti e poco più della metà saranno destinate all'export».

Il mercato del rosso
Il mercato di riferimento del rosso piemontese è, come per il Moscato, quello Americano ma buoni affari si stringono anche in Canada, in Germania e nel Nord Europa dove la Barbera è sempre più accompagnata a piatti a base di pesce affumicato. «E' una scelta che ci sorprende molto. Noi del Consorzio siamo molto attenti al cambiamento e quindi siamo sensibili ai gusti dei consumatori. Per questo sosteniamo il Barbera Fish Festival di Agliano Terme, inventato da alcuni produttori vitivinicoli locali con la collaborazione di esportatori norvegesi di prodotti ittici. E l'abbinamento sembra funzionare» conclude Mobrici. La Barbera, secondo i dati del Consorzio, si presenta come il rosso piemontese più esportato in Italia.

Lucia Pignari

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