Il sindaco Rasero, l’assessore ai servizi sociali Cotto, gli assessori Giaccone, Bologna, Pietragalla e con loro il consigliere comunale Candelaresi sabato pomeriggio sono tornati al campo rom per dialogare con i residenti
L’avevano promesso e sono stati di parola. Il sindaco Rasero, l’assessore ai servizi sociali Cotto, gli assessori Giaccone, Bologna, Pietragalla e con loro il consigliere comunale Candelaresi sono tornati al campo rom, sabato pomeriggio, per parlare con i residenti di prevenzione e integrazione.
Un primo sopralluogo nel campo era stato fatto a metà novembre quando gli amministratori avevano incontrato i rom verificando le criticità del campo, tra cui i rifiuti accatastati all’ingresso.
Questa volta si è parlato di prevenzione, un discorso molto articolato e affrontato sia dal punto di vista della salute, insieme al primario di ginecologia del Cardinal Massaia, Maggiorino Barbero, sia dal punto di vista dei reati nei quali possono incorrere i rom non mandando i bambini a scuola, o permettendo loro di condurre una vita non adatta all’infanzia. Di questo aspetto ne ha parlato il sostituto procuratore Donatella Masia presente al sopralluogo.
I due specialisti, ognuno nella materia di propria competenza, hanno chiarito vari aspetti che riguardano l’integrazione e il rispetto delle donne che, quando hanno 16 anni, «devono vivere la loro infanzia, andare a scuola, e non iniziare a fare figli».
La presenza del primario di ginecologia è stata un motivo in più per parlare di prevenzione e di procreazione: «Non bisogna fare figli né troppo presto – precisa – né troppo tardi», assicurando che il reparto di cui è responsabile è a disposizione per ogni necessità.
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Riccardo Santagati