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Attualità

Visita al Parlamento Europeo per un gruppo di giovani astigiani

Da Asti a Strasburgo un gruppo di astigiani è stato ospite del Parlamento Europeo per capire come funzionano le istituzioni dell’Unione

Un week end tra svago e istituzioni

«E’ stato un esperimento andato a buon fine: abbiamo preso delle persone, giovani, che non hanno mai fatto politica, in molti casi che non la seguono, e li abbiamo messi insieme con il duplice scopo di divertirsi e visitare la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo. E’ stato un bellissimo week end con una formula che sperimenteremo ancora nelle altre sedi istituzionali come il Parlamento italiano o il Consiglio regionale». Così Roberto Scaltrito, portavoce dei Giovani Astigiani, racconta l’emozione di un viaggio “esplorativo” a Strasburgo, insieme ad altri venti ragazzi, nel più ampio progetto denominato “Conosci le istituzioni”.

Una formula da ripetere

Insieme a lui sono partiti alla volta del Parlamento Europeo anche il consigliere comunale Denis Ghiglione e l’assessore alle politiche giovanili del Comune Elisa Pietragalla. La visita al Parlamento è durata circa tre ore ed è stata compiuta grazie alla collaborazione dell’eurodeputato Alberto Cirio (PPE). «Comunque la si pensi – continua Scaltrito – quel posto trasmette il senso di appartenenza all’Europa che fa parte della storia di molti Paesi, compreso il nostro. Il viaggio ha funzionato perché, oltre alla visita istituzionale, il gruppo ha trascorso alcuni giorni in una città che non conosceva, divertendosi e condividendo momenti di socializzazione». Avvicinare i giovani alla politica, «quella sana della partecipazione, non dell’uomo solo al comando» è un obiettivo che Scaltrito porterà avanti coinvolgendo i ragazzi ad essere protagonisti della vita amministrativa di Asti. «Ad esempio,  perché non fare scrivere dai ragazzi un documento che poi venga discusso in aula e votato?»

La replica alle critiche sui giovani consiglieri

Scaltrito coglie l’occasione della visita anche per rispondere ai consiglieri comunali di minoranza «che accusano i giovani eletti di essere una delusione. «E’ necessario andare oltre e non guardare solo ciò che si vota in aula perché, fuori dal Consiglio, i giovani stanno lavorando molto e cercano di trasmettere la voglia di partecipazione alla vita pubblica anche ad altri, come nel caso del viaggio a Strasburgo».

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