Il figlio ricoverato al Cto
Ha suscitato enorme impressione ad Antignano la tragedia che ieri pomeriggio ha colpito la famiglia Borio, titolare di un apprezzato laboratorio di lavorazione del ferro e di carpenteria metallica.
La disgrazia è successa nel pomeriggio, quando il padre, Giuseppe Borio di 79 anni e il figlio Igor di 42 stavano spostando delle pesanti lastre di ferro all’interno del magazzino. Sulla ricostruzione esatta della dinamica dell’infortunio stanno lavorando i carabinieri e gli ispettori dello Spresal, ma si sa che i due fabbri hanno perso il controllo della movimentazione e le lastre sono cadute travolgendoli.
Per Giuseppe non vi è stato nulla da fare e ha perso la vita sul colpo mentre il figlio è stato portato via in eliambulanza al Cto di Torino e, notizia di stamattina, non sarebbe fortunatamente in pericolo di vita.
Un’azienda piccola ma molto rinomata
Quella dei Borio è un’azienda a conduzione famigliare. Giuseppe l’aveva fondata e aveva poi passato il testimone al figlio Igor pur rimanendo a dare i suoi preziosi consigli.
Un’azienda molto rinomata ed apprezzata, conosciuta non solo ad Antignano ma anche nei comuni limitrofi e ad Asti per la sua altissima professionalità nella lavorazione del ferro.
I Borio hanno sempre fatto una intensa vita di paese e si sono sempre messi a disposizione della comunità offrendosi come volontari laddove serviva.
Sempre a disposizione del paese
Sia il padre che il figlio sono collaboratori della Pro Loco e, oltre a dare il loro contributo professionale e tecnico nell’organizzazione di eventi, hanno fatto le comparse alla storica e seguitissima Via Crucis che quest’anno, a causa delle restrizioni per il coronavirus, non si è tenuta.
«E’ un’attività storica del paese – commenta il sindaco Alessandro Civardi – gestita da persone che hanno sempre lavorato con grandissimo impegno. Questa tragedia ci colpisce in un momento particolarmente difficile, in cui il paese è già scosso per le difficoltà e le morti legate al coronavirus: noi siamo una piccola comunità e il dolore di uno è sentito da tutti».
Renato Romagnoli e Daniela Peira