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Cronaca

Asti, assolto l’imputato dal “naso storto”: non fu lui a truffare due anziani

Condannato in primo grado a 4 anni, la Corte d’Appello lo scagiona completamente. Vittima una coppia cui era stata sottratta una valigetta con tutto l’oro di casa

In primo grado inflitti 4 anni

La sua condanna in primo grado ad Asti era stata accompagnata da una vivace protesta dei famigliari che avevano assistito alla lettura della sentenza tanto da essere allontanati dal giudice Amerio.
A Pietro Vinotti erano stati inflitti 4 anni e una provvisionale di 10 mila euro come acconto per il risarcimento danni da quantificarsi in sede civile.

Accusato di essere il falso tecnico dell’acquedotto

Era considerato il falso tecnico dell’acquedotto che, con due complici, aveva rubato ad una coppia di anziani una piccola valigetta contenente tutto l’oro di famiglia e gli altri oggetti preziosi.
La vicenda ha i contorni quasi romanzeschi e ha origine nell’ottobre del 2016 quando due uomini (e uno in attesa su un’auto) si sono presentati a casa della coppia di anziani nella zona nord della città che stavano caricando la loro auto con viveri e suppellettili per un breve soggiorno nella casa di campagna.
Fra le cose da “traslocare” anche la piccola valigia contenente i preziosi e gli oggetti di valore che era già stata caricata sull’auto.

Presi di mira due coniugi

I due che si sono presentati alla porta della coppia hanno affermato di essere tecnici dell’acquedotto e del gas allertati da una fuga in zona e incaricati di controllare.
Mentre uno si faceva accompagnare dal marito al contatore dell’acqua nell’angolo più lontano nel giardino, l’altro è entrato in casa con la moglie e l’ha costretta ad aprire tutti i rubinetti per fare un giro completo dell’abitazione.

Fumogeno nel bagno di casa

Poi, secondo il racconto della donna, quando sono entrati nel bagnetto di servizio al primo piano, si è accorta che l’uomo ha gettato a terra qualcosa, probabilmente un piccolo fumogeno, che ha provocato un malore alla donna, la quale ha sentito bruciare gli occhi e mancare il respiro.
Ha urlato e a quel punto il marito è venuto in suo soccorso chiamando l’ambulanza che ha preceduto il ricovero in ospedale.
Nel frattempo i due falsi tecnici hanno afferrato la valigia con i preziosi e si sono allontanati sull’auto condotta dal complice.

L’identificazione non regge in Appello

L’identificazione del truffatore che aveva “accompagnato” la moglie in casa è stata fatta in via prevalentemente fotografica. La coppia ha riconosciuto in Pietro Vinotti quell’uomo, soprattutto grazie ad un particolare del viso molto pronunciato: il naso storto.
Da lì si è incardinata l’accusa che, in primo grado, ha portato alla condanna a 4 anni contro i 5 chiesti dal pm Deodato.
Ma è in Corte d’Appello che la stessa accusa non ha retto: nei giorni scorsi, i giudici torinesi di secondo grado hanno mandato assolto Pietro Vinotti per non aver commesso il fatto.
Sia in primo grado che in appello l’uomo era difeso dall’avvocato Caranzano che, anche davanti al giudice di Asti, aveva puntato il dito sulle contraddizioni delle testimonianze dei due coniugi derubati.

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