A metà dicembre era stata arrestata insieme allo zio e al cugino nell’ambito dell’operazione “Valleverde” condotta dalla Guardia di Finanza di Asti nell’ambito della produzione e vendita di cannabis light.
A lei, Jessica De Luca, 32 anni e ai suoi parenti era addebitata la vendita di prodotto con principio attivo superiore a quanto consentito (e autorizzato alla loro azienda agricola) dalla legge. All’epoca erano stati compiuti sequestri di denaro e di sostanza ma anche del loro negozio in zona stazione dove veniva effettuata la vendita autorizzata.
Nello sviluppo della vicenda sono stati tutti scarcerati, lei compresa cui, su richiesta del suo difensore, l’avvocato Marco Calosso, era stati concessi prima gli arresti domiciliari e poi il solo obbligo di firma alla polizia giudiziaria.
Ma il negozio era ancora sotto sequestro in attesa del termine delle indagini e delle analisi complete sulla sostanza sequestrata.
Qualche giorno fa, gli stessi finanzieri passando davanti al negozio cui erano stati apposti i sigilli, hanno notato un cartello molto esplicito che recitava: «Avvisiamo la gentile clientela che si effettuano consegne a domiclio. Per info e prezzi…» e la stessa informazione era riportata sul profilo social della ragazza.
Qualche giorno di indagini e i finanzieri hanno appurato come la De Luca, dopo l’attenutazione della misura cautelare, aveva ripreso il commercio di cannabis light, nonostante il divieto imposto dal giudice e il negozio sequestrato. Per vendere aveva invece scelto il più funzionale canale informatico e, sottolineano i finanzieri, anche più “sfuggente”.
A seguito di questi accertamenti, il pm che aveva seguito l’Operazione Valleverde, dottoressa Deodato, ha chiesto ed ottenuto dal gip che la ragazza fosse di nuovo sottoposta agli arresti domiciliari e contestualmente è stata oscurata la pagina Facebook che riportava l’annuncio della consegna a domicilio.