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Cronaca

Asti: condannato il camionista che “falciò” l’autobus sul quale morirono autista e passeggera

L’incidente due anni fa a Montegrosso. Dal cassone del mezzo la tragica scivolata di un pesante ingranaggio che sfondò le sponde e finì sull’autobus di linea. Morirono l’autista del mezzo pubblico e una passeggera

Sentenza a quasi due anni dall’incidente

Un incidente terribile, che aveva letteralmente squarciato il fianco di uno dei mezzi della Gelosobus ed era costato la vita all’autista, Ezio Bona di 49 anni e, qualche giorno dopo, a Raffaella Peluso, 33 anni, insegnante di Torre del Greco con incarico di supplente per 15 giorni alla scuola di Montegrosso.
A quasi due anni da quel giorno (era il 29 novembre 2016), il tribunale di Asti ha terminato il processo a carico dell’autista del camion dal quale è scivolato il grosso macchinario che ha investito il bus provocando i due morti.
L’uomo, difeso dall’avvocato Mirate, è stato condannato ad 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo plurimo.
Nell’aula di tribunale sono stati ripercorsi quegli ultimi istanti prima dello schianto. Quando l’autobus di linea stava viaggiando in direzione di Montegrosso, sul rettilineo della Asti-Mare, il camion stava invece arrivando da una strada secondaria che porta ad un’azienda che stava smantellando le sue linee di produzione. Il camion, infatti, portava nel cassone un pesante ingranaggio destinato alla demolizione.

Una curva e una buca fatali

La curva e una buca nella strada (come ha rilevato la difesa nella sua arringa) hanno provocato uno scivolamento dell’ingranaggio sul pianale del camion e, visto il suo ingente peso, ha sfondato le sponde “volando” via proprio nell’attimo in cui passava l’autobus. Il mezzo di trasporto di linea è stato “tagliato” proprio all’altezza dei sedili.
Per Ezio Bona la morte è arrivata sul colpo mentre per la maestra Raffaella, che si trovava seduta nei primi sedili dietro l’autista, c’era qualche speranza.
Ma dopo una decina di giorni è deceduta all’ospedale di Alessandria dove non ha mai ripreso conoscenza.
Sopravvissuta, invece, una seconda passeggera, anch’essa insegnante a Nizza.
L’incidente era avvenuto durante la massima allerta per la piena del Tanaro e gli stessi soccorritori da Asti avevano avuto difficoltà per attraversare il fiume e recarsi sul luogo della sciagura.

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