Al termine dell’interrogatorio
Avanti e indietro da un istituto di pena toscano per la ragazza astigiana di 17 anni, E. B. che ha ammesso la partecipazione allo scippo di via Prandone in seguito al quale, ai primi di maggio, l’anziana vittima morì dopo la caduta a terra che seguì allo strappo.
La ragazza era stata arrestata la scorsa settimana insieme ad altri quattro per quello e per una serie di altre rapine e scippi avvenuti tutti nella zona di corso Alfieri, viale alla Vittoria e piazza Primo Maggio. La ragazza aveva subito confessato di aver fatto lo scippo insieme ad un’amica di tre anni più grande di lei, anch’essa arrestata. La ragione per la quale scippavano e rapinavano era la ricerca di denaro per soddisfare la loro tossicodipendenza.
L’errore di notifica
Dall’inizio dell’estate era ospite di una comunità per minori ai confini fra Astigiano e Acquese ma in seguito all’esecuzione degli arresti di mercoledì della scorsa settimana, era stata trasferita all’istituto di pena toscana. Entro martedì doveva essere sottoposta ad interrogatorio di garanzia, ma a causa di un errore di notifica da parte della Procura dei Minori di Genova (delegata da quella di Torino titolare, insieme al pm astigiano Dentis, dell’indagine), era saltato tutto e dunque la ragazza, proprio martedì, era già stata rimessa in libertà e aveva fatto ritorno nella sua abitazione astigiana con i genitori.
L’interrogatorio si è tenuto ieri mattina, mercoledì, a Torino, e lei si è presentata, accompagnata dal suo avvocato, Marco Dapino, e ha risposto alle domande che le sono state poste. Al termine è stato nuovamente disposto il suo arresto ed è stata nuovamente trasferita all’istituto di pena toscano per minori.
Anche gli altri quattro arrestati sono ancora tutti in regime di detenzione.