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Cronaca
Giustizia civile

Asti, il calvario giudiziario di una figlia naturale: da 21 anni attende l’eredità del padre

Il suo riconoscimento avvenuto dopo la morte dell’uomo. Un patrimonio milionario da dividere in tre

Quando ha cominciato la causa era ancora una studentessa universitaria: oggi è una affermata e stimata professionista, ha il doppio di quegli anni, ha ottenuto il riconoscimento di “figlia” ma di quell’eredità milionaria non ha visto ancora un centesimo. Vent’anni non sono bastati alla giustizia italiana per eseguire quello che una sentenza civile dispose 15 anni fa, ovvero il diritto ad un terzo di quanto lasciato dal padre, Renato Bruno, alla sua morte. Lei è la terza figlia, quella che non porta il cognome del padre ma che da quell’uomo è stata riconosciuta di fatto alla nascita; quell’uomo le ha dedicato del tempo, ne ha seguito la sua educazione, ha sostenuto il suo mantenimento fino a quando non è mancato. L’esame del Dna che venne eseguito qualche anno dopo la morte dell’uomo nel corso della causa di riconoscimento, non fu altro che la certificazione scientifica di quello che in tanti a Moncalvo sapevano già e che resero in testimonianza davanti al giudice che si occupava della causa. Ma la causa per il riconoscimento dopo la morte del padre non fu che l’inizio di una lunghissima e complicatissima battaglia giudiziaria per il diritto all’eredità. Ogni causa vinta ne origina delle altre ma è attesa per le prossime settimane l’agognata divisione del patrimonio. Al centro della disputa fra la figlia non riconosciuta e fratello e sorella nati dallo stesso padre nel corso del suo matrimonio, vi è una importante eredità valutata intorno ai 10 milioni di euro. Lui era un capace allevatore che fece fortuna e investì bene i proventi della sua attività fino a mettere insieme un gran bel patrimonio. Un patrimonio che, a rigor di sentenza,va spartito fra tutti e tre i suoi figli: due riconosciuti e la figlia naturale. Ma la disposizione della giustizia civile non è ancora stata ottemperata e la figlia naturale ha passato anni (e continua a farlo) a battersi per superare di volta in volta gli ostacoli che la dividono dalla “riscossione” della sua parte di eredità. E il lavoro più grande è stato quello di tenere d’occhio il patrimonio del padre che, nel frattempo, è stato in parte venduto dai due figli riconosciuti.

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