Il passaggio da casa circondariale a casa di reclusione del carcere di Quarto non è stato accompagnato da adeguamenti strutturali e di personale necessari. Già lo hanno dichiarato nel recente passato i sindacati degli agenti penitenziari e ora lo ribadisce anche il Dossier sulle criticità delle carceri piemontesi realizzato dal Garante dei Detenuti regionale Bruno Mellano.
Carcere per carcere ha stilato una scheda in cui emergono i problemi più grossi da affrontare e risolvere.
Per Asti si parte dalla notizia di pochi mesi fa riguardo all’annuncio di costruzione di un nuovo padiglione “modulare” per aumentare la capienza di altri 120 posti da aggiungere agli attuali 214 (anche se, come si vede all’articolo qui a fianco, di fatto le presenze sono mediamente oltre le 300 unità).
I Garanti dei detenuti hanno posto problemi relativi a questo progetto che prevede l’eliminazione delle aree verdi e del campo sportivo. «Non si possono non considerare le conseguenze dell’eliminazione di queste aree, nè tralasciare la compatibilità trattamentale fra una popolazione di detenuti che sarebbe per tre quarti in alta sicurezza e un quarto in media sicurezza. A questo punto – proseguono i Garanti – tutti gli spazi e i locali di socialità, di formazione, di scuola, di biblioteca, di uffici educatori, di infermeria, di aria aperta, di laboratorio, di lavorazioni dovranno essere raddoppiati per garantire la necessaria differenziazione e per rispettare l’incompatibilità dei circuiti detentivi». Serve inoltre ripensare ai servizi di accoglienza dei parenti dei detenuti, sempre tenendo conto che si tratta di persone che spesso arrivano da lontano e viene chiesto il potenziamento delle reti informatiche per intensificare i colloqui a distanza, le attività scolastiche, formative e progettuali. Tutto questo, dice il Garante Mellano, dovrebbe essere messo nel conto delle risorse europee che l’Italia si accinge a ricevere per mettere in cantiere un completo rinnovamento del Paese.
Il carcere di Asti è il più sovraffollato del Piemonte
E’ un problema che ha attanagliato il carcere di Quarto fin dalla sua realizzazione: quello del sovraffollamento. Era così quando era solo carcere circondariale, è così oggi che è Casa di Reclusione, ovvero penitenziario che accoglie nella sua quasi totalità di celle detenuti con lunghe pene da scontare o ergastolani.
Ed è il più sovraffollato del Piemonte, stando alla lettura dei dati sulla presenza e capienza nelle 13 carceri per adulti del Piemonte allegati al Dossier sulle criticità strutturali e logistiche delle carceri elaborato dal Garante regionale per i Detenuti.
Al 28 dicembre 2020, nella casa di reclusione di Asti erano presenti 301 detenuti a fronte di una capienza dichiarata di 214 con una percentuale del 141% di affollamento, o meglio, di sovraffollamento. Ed è una percentuale che si discosta di poco dai dati di febbraio, sempre raccolti nello stesso dossier.
In Piemonte nessun altro carcere ha questa percentuale di affollamento, solo Alba vi si avvicina.
Intendiamoci, tutte le carceri ospitano più detenuti rispetto alle capienze dichiarate, ma Asti supera quasi di una volta e mezza.
Daniela Peira