Cerca
Close this search box.
izrsUfCLiktIRIIUc Immagine jpg
Cronaca
Carabinieri

Asti, severe condanne (anche) per tre furti a Canelli

Sono una parte dei 64 contestati ad un gruppo che faceva capo ad un uomo residente a Magliano Alpi. Era il “pater familias” dell’associazione a delinquere

Hanno scelto il rito abbreviato i sette arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione Pater Familias che, sotto il coordinamento della Procura di Asti, erano stati arrestati per numerosi furti in abitazione.

Un modus operandi così collaudato e un numero di colpi portati a segno così grande e in un’area così vasta da addebitare agli arrestati il reato di associazione a delinquere.

Infatti sono 64 i furti in abitazione commessi nel Cuneese, nell’Alessandrino e nell’Astigiano fra il dicembre del 2022 e il luglio del 2023. Sul territorio in provincia di Asti, ai sette sono addebitati anche  tre furti compiuti a Canelli.

Per sfuggire alle indagini dei carabinieri e ai riconoscimenti attraverso le telecamere di videosorveglianza ormai molto diffuse, il gruppo cambiava continuamente aspetto alle auto che usava per andare e tornare dalle case derubate. Lo faceva sia usando targhe clonate (almeno 23 quelle false documentate nel corso dell’indagine) sia utilizzando il metodo del wrapping, ovvero la sovrapposizione di pellicole adesive alla carrozzeria in modo da variarne il colore e rendere l’auto più difficile da tracciare.

Ma anche altre erano le accortezze usate per non farsi beccare dai carabinieri: dalle auto intestate a prestanome ai trucchi su strada per depistare eventuali pedinamenti come passare più volte intorno alla stessa rotonda cambiando ogni volta uscita o prendere improvvisamente delle stradine nei campi dove era sicuramente più facile accorgersi di essere seguiti. Durante le perquisizioni che erano state fatte in contemporanea agli arresti, erano state trovate delle riproduzioni di palette della polizia locale, dei lampeggianti blu e delle apparecchiature per la rilevazione delle microspie.

Nei giorni scorsi il gip di Asti ha condannato Cristiano Audisio, di Magliano Alpi, a 8 anni e 4 mesi. E’ dedicato a lui il titolo dell’operazione, considerato la mente e il capo di tutta l’organizzazione. Pena leggermente più bassa, 6 anni e 6 mesi al figlio Luigi Misha. 6 anni e 8 mesi per Carlo Sacco residente a Mondovì, 5 anni e 6 mesi a Francesco Puliga anch’egli residente a Magliano Alpi. Antonino Carnazza di Mondovì dovrà scontare 1 anno e 10 mesi, Devis De Colombi e Noemi Cartello domiciliati al campo nomadi di Alba sono stati entrambi condannati ad 1 anno.

Altri due indagati sono ancora irreperibili.

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Edizione digitale