Una storia di violenza domestica che ha due vittime femminili: la prima è la moglie, la seconda è la figlioletta di 8 anni all’epoca dei fatti.

Un uomo è sotto processo al tribunale di Asti accusato, fra l’altro, di aver spezzato il braccio alla bambina che si era intromessa nel violento litigio scoppiato fra lui e la moglie a casa.

Ieri in aula si sono confrontate le versioni dei due coniugi.

La donna, non senza difficoltà, fra le lacrime (e dietro il paravento chiesto per non vedere in faccia il marito) ha raccontato cosa successe quella sera, quando lei si trovava sul divano a pulire dei funghi con un coltello e la bambina giocava per casa. Fra lei e il marito è scoppiata una lite, l’ennesima, la cui intensità è subito stata altissima. Lui le ha strappato il coltello di mano e le ha urlato che l’avrebbe ammazzata, anche se si è diretto in cucina a posarlo sul tavolo. Sarebbe stata proprio la frase di minaccia di morte alla moglie a richiamare l’attenzione della bambina che è intervenuta nel litigio dei genitori.

La madre racconta che la piccola si è frapposta fra loro per difendere la madre e il padre, nello spostarla bruscamente e violentemente, le ha rotto il braccio.

Lui, ammettendo il litigio, ha invece detto che la bambina aveva preso il coltello che lui aveva posato in cucina e si è presentata in salotto impugnandolo. Di qui la sua brutalità nei movimenti per disarmarla prima che potesse farsi male.

Due versioni contrapposte che però non mettono in dubbio la conflittualità in quella casa, la violenza contro la moglie e il grave danno arrecato alla piccola.

L’uomo è difeso dall’avvocato La Matina mentre la moglie e la piccola sono costituite parti civile con l’avvocato Patrizia Gambino.