L’hanno chiamata “Air Jordan” l’operazione che si è conclusa con l’arresto (già convalidato dal gip) di tre napoletani accusati di aver truffato alcuni clienti della Banca d’Asti.
Un’operazione nata nell’ottobre scorso dopo la denuncia di numerose frodi informatiche che hanno colpito anche alcuni clienti della banca.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino per competenza del reato di frode informatica, è stata portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Asti che ha stretto il cerchio intorno ai tre sospettati.
I tre hanno attuato il più classico dei trucchi, ovvero attraverso il phishing (telefonate a tappeto a potenziali clienti della banca più grande della città), si sono presentati come operatori del numero verde della banca chiedendo ed ottenendo numeri di conto e password di accesso da chi non ha avuto il minimo dubbio sulla loro buona fede.
In questo modo hanno avuto le “chiavi” informatiche per accedere ai conti dai quali hanno prelevato circa 8 mila euro in totale sia attraverso prelievi agli sportelli “cordless”, sia con bonifici verso terzi.
Accertamenti tecnici hanno consentito alla polizia di seguire il denaro arrivando a Napoli e ai tre che avrebbero fisicamente effettuato i prelievi agli sportelli.
In tutto sono quattro i clienti della Banca d’Asti finiti nel tranello.