Quattro settimane esatte di chiusura di via Quintino Sella dall’angolo con via Balbo a quello con via San Martino in seguito all’ordinanza del sindaco sulla pericolosità dei balconcini e della torre di Palazzo Gazelli e chi vive e lavora in quella zona comincia ad averne abbastanza.
Un bar-tabaccheria, un parrucchiere, un negozio di formaggi, un’agenzia di amministrazione immobiliare, alcuni residenti: tutti, pur comprendendo l’emergenza della chiusura per il rischio di crolli sulla strada, si preoccupano perché non vedono partire il cantiere di messa in sicurezza e dunque di successiva riapertura della via.
I commercianti parlano di calo di affari per i minori passaggi nella via. Vero che si tratta di una strada molto stretta dove il parcheggio è vietato, ma è pur vero che a volte bastava una sosta di pochi secondi per fare un acquisto. Ma è la confusione che si è venuta a creare alle transenne di blocco fra via Sella e via Balbo a provocare le maggiori insofferenze.
Quel piccolo incrocio fra piccole vie è diventato un imbuto perché tanti non leggono o non comprendono esattamente il cartello di segnalazione della chiusura sistemato in piazza Statuto e si infilano lo stesso in via Sella. E di lì basta fermarsi qualche minuto ad osservare per vederne di ogni colore.
C’è che non si accorge nemmeno della transenna e tira dritto fino a quando incontra le bandelle e le altre transenne sotto Palazzo Gazelli e si avventura in una retromarcia nella via strettissima mettendo in crisi quelli che sopraggiungono. C’è chi, residente in ZTL e profondo conoscitore delle posizioni delle telecamere, infischiandosene del senso unico gira a destra in contromano in via Balbo e poi gira di nuovo in via Aliberti o via Garetti per raggiungere casa. Ci sono i furgoni che fanno mille manovre per girare lo stretto angolo fra via Sella e via Balbo trovandosi poi di nuovo a manovrare per entrare in via Bonzanigo. C’è chi proprio non sa che pesci pigliare e piuttosto che infilarsi nelle viette più strette del centro storico tenta una retromarcia fino a piazza Statuto. C’è chi, semplicemente, si ferma spaesato e chiede informazioni ai negozianti che si affacciano sull’incrocio che da quattro settimane si sono trasformati in vigili urbani e che si respirano le tante sgasate delle manovre obbligate. Oltre a “godersi” il fiume di parolacce e bestemmie a finestrini aperti per l’intoppo.
Per i clienti che vengono da fuori Asti e che erano abituati a percorrere la strada per andare a parcheggiare nel piccolo slargo davanti a palazzo Gazelli (se fortunati) o davanti al Monti, raggiungere via Sella è diventata un’avventura da affrontare a piedi lasciando l’auto molto lontana.
Visto che non ci sono cantieri all’orizzonte, qualcuno si fa anche domande su cosa succederà se la chiusura si protrarrà fino all’inizio delle scuole perché via Sella, negli orari di entrata ed uscita, è particolarmente frequentata da chi porta i figli all’Istituto Monti e alla scuola elementare Cagni. Ma uno dei proprietari, Schiappapietra, annuncia l’avvenuto deposito della perizia per iniziare i lavori che dovrebbero partire nel giro di qualche giorno.
Galleria
Tribunale di Asti
- 6 Settembre 2024
- Daniela Peira