Cerca
Close this search box.
guardia di finanza pirateria editoriale
Cronaca
guardia di Finanza

Bloccati 500 mila utenti che leggevano on line giornali e riviste “a scrocco”

Operazione del Nucleo Spciale Beni e Servizi della guardia di Finanza

Importante operazione del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza conro la pirateria editoriale online.

Sono 32 i canali Telegram, Facebook, Instagram, Twitter e siti internet sequestrati nell’ambito dell’indagine “Black Screen” per arginare le pubblicazioni illegali. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso che nuoce gravemente ai bilanci delle aziende editoriali già colpiti da una crisi senza precedenti. Proprio per questo motivo, l’indagine si è svolta in collaborazione con la FIEG, la Federazione Italiana Editori Giornali che ha messo a disposizione i suoi esperti per la verifica dei canali social e dei siti individuati dai finanzieri.

E’ stata poi la Procura della Repubblica di Roma a notificare a gestori e provider interessati, il provvedimento di sequestro che ha interrotto l’illecita diffusione di quotidiani, settimanali, mensili e riviste specializzate.

Da un primo calcolo fatto dalla Guardia di Finanza, sono oltre 500 mila i lettori “a scrocco” che non hanno più potuto scaricare le notizie.

«La pirateria edtoriale sottrae risorse alle case editrici e danneggia la vendita di prodotti digitali le cui modalità di diffusione consentono di raggiunger eun numero elevato di utenti con costi estremamente limitati – spiegano dalla Guardia di Finanza – Senza contare che il rincaro delle materie prime degli ultimi temi rende più onerosa la distribuzione con metodi tradizionali anche a causa dell’uamento dei costi per la stampa ed il trasporto di giornali e riviste».

E i lettori a scrocco? «Si espongono a due profili di rischio – proseguono dalla Finanza – il primo è quello di essere sanzionati perchè usufruiscono di un servizio non pagato e poi rischiano seriamente di subire il furto dei propri dati mediante il “pishing” delle piattaforme che offre la lettura gratis. Infatti, come contropartita, taluni canali espongono link che reindirizzano a proposte commerciali a prezzi particolarmente vantaggiosi o a registrane gratuita a servizi digitali con i quali l’utente finisce per mettere i propri dati personali e finanziari nelle mani dei criminiali oppure per attivare servizi a pagamento non richiesti».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale