È appena terminata l’udienza di convalida dell’arresto di Piero Pesce, l’uomo di 61 anni che mercoledì scorso ha ucciso a coltellate il figlio Valerio di 28 nel loro appartamento di Canelli. Assistito dagli avvocati Giovanna Balestrino e Giada Bocellari, l’uomo è comparso davanti al Gip Morando. È rimasto in silenzio perché il Gip ha ritenuto sufficiente ed esauriente il lungo verbale di interrogatorio fatto dai carabinieri di Canelli che avevano raccolto la sua versione nell’immediatezza del fatto.
Pesce si è presentato con vistose fasciature alle mani dovute al tentativo di suicidio fatto subito dopo aver realizzato di aver ucciso il figlio. Questo spiegherebbe il lasso di tempo passato dall’omicidio (intorno alle 6 di mattina) e la chiamata ai carabinieri per costituirsi (alle 9,15). Attualmente è ricoverato all’ospedale di Asti, piantonato. I suoi difensori hanno chiesto al giudice di applicare una misura cautelare idonea al suo stato psicofisico. Il giudice si è riservato la decisione. “Pesce non pensa ad altro che al figlio che adorava – ha detto l’avvocato Balestrino – inspiegabile questo gesto se non con un raptus dettato dalle gravissime difficoltà che la famiglia stava attraversando”. Non sono state smentite le voci sulla ludopatia del ragazzo ma il padre continua a dire che suo figlio era un ragazzo straordinario ed è preoccupato di tutelare la sua memoria.