«Volevo essere un cuoco da palcoscenico, per raccontare la mia cucina, fatta non solo di colori, forme e tecnica ma di forti emozioni, racconti e un'anima anticonformista». Di lavoro ne ha fatto
«Volevo essere un cuoco da palcoscenico, per raccontare la mia cucina, fatta non solo di colori, forme e tecnica ma di forti emozioni, racconti e un'anima anticonformista». Di lavoro ne ha fatto tanto in questi anni per realizzare il suo sogno ed in questi giorni Diego Bongiovanni, 31 anni, costigliolese, taglia un traguardo davvero importante. Da giovedì lo si potrà vedere in tv, nel cast della trasmissione "La prova del cuoco" di Antonella Clerici, tra i cuochi che affiancano i concorrenti che partecipano a "La Gara", rubrica che rappresenta il momento centrale del programma.
«Si realizza un grande sogno, a "La prova del cuoco" mi sento a casa, ho visto la trasmissione fin dalla prima puntata e da lì ho iniziato a sognare di essere parte di quello spettacolo ? ci racconta Diego Bongiovanni ? E' come per un calciatore arrivare a giocare nella squadra per cui fa il tifo». Un obiettivo che insegue dal 2005, sfiorato per poco, allora, con il torneo dei mini cuochi. Lo scorso anno è tornato a "La prova del cuoco" per partecipare al torneo "Superchef", spazio in cui il programma di Rai Uno offre ai giovani chef emergenti la possibilità di mettere in mostra il proprio talento e che vede in veste di giudice il grande chef piemontese Davide Scabin. La sua partecipazione al torneo lo ha visto arrivare in semifinale ed ora è stato scelto per far parte dei dodici chef ufficiali.
Una grande soddisfazione per il costigliolese, che vede le sue giornate ricche di impegni, tra corsi in cui insegna le sue ricette, rubriche, collaborazioni con radio e giornali. Tra le sue fortunate iniziative c'è "Mani in pasta", lezioni di cucina rivolte ai bambini, che riscuotono un grande successo. Gli piace in modo particolare dedicarsi ai dolci e tra le sue specialità, a cui ha anche dedicato un libro, c'è la cucina con i fiori. Ha la "mania" per gli ingredienti poveri e non tralascia mai di riportare nei suoi piatti i sapori della sua terra. Un occhio speciale anche alla cucina "degli avanzi" e all'impiego delle tecniche più svariate, dalle più antiche a quelle più innovative e a spreco zero.
Una passione per la cucina nata fin da quando era piccolo, come lui stesso racconta, con mamma Giuliana che ancora oggi è al suo fianco, dandogli una mano anche nella sua attività: «I miei genitori mi raccontano che già all'età di tre anni avevo voglia di cucinare e in ogni occasione mi infilavo nelle cucine ad ammirare ingredienti colorati, ad annusare ciò che trovavo e facevo un sacco di domande». E la cucina è così diventata «il vero specchio della mia anima».
Marta Martiner Testa