Sta assumendo sempre più i contorni di un vero e proprio fronte comune in nome della sicurezza la fiaccolata di protesta organizzata dai sindacati della Polizia di Stato per questa sera, mercoledì. La manifestazione partirà alle 21 dalla Questura di Asti, per poi dirigersi verso la Prefettura. Secondo quanto riferito da una componente sindacale, pare ci sia stata nelle ultime ore anche l'adesione delle associazioni di categoria…
Sta assumendo sempre più i contorni di un vero e proprio fronte comune in nome della sicurezza la fiaccolata di protesta organizzata dai sindacati della Polizia di Stato per questa sera, mercoledì. La manifestazione partirà alle 21 dalla Questura di Asti, per poi dirigersi verso la Prefettura. Secondo quanto riferito da una componente sindacale, pare ci sia stata nelle ultime ore anche l'adesione delle associazioni di categoria e di quella dei tabaccai, dopo che nei giorni scorsi era già stata resa nota, al termine della Commissione Sicurezza del Comune, l'intenzione del Consiglio comunale della città di partecipare all'unanimità all'iniziativa, cui sono invitati non solo le istituzioni civili e politiche, ma anche tutti i cittadini.
Proprio a questi ultimi, i sindacati di Polizia rinnovano a piena voce l'appello «affinché partecipino a migliaia, per fare insieme questo percorso, che intraprendiamo per la sicurezza di tutti. Auspichiamo, inoltre, che gli Enti intenzionati a partecipare confermino questa volontà con la loro presenza concreta». Lo scopo: «Chiedere da un lato al Questore di essere più incisivo, dall'altro uomini e mezzi al Dipartimento, per poter garantire non solo il servizio di repressione, ma anche quello di prevenzione sul territorio» era stato anticipato giorni fa dal fronte sindacale.
A smuovere le acque sul tema, sempre più caldo, della sicurezza gli ultimi, tragici episodi di cronaca, che hanno colpito di recente la nostra città. «L'atmosfera non è delle migliori e c'è molta tensione fra i sindacati. I motivi sono presto detti: il taglio delle risorse umane e logistiche, che da anni caratterizza la Polizia di Stato di Asti, determinando un'inaccettabile e pericolosa anomalia rispetto al territorio nazionale – ribadiscono i sindacati, che annotano – Alcuni sono profondamente amareggiati, perché sentono minacciato il valore del proprio lavoro e il peso della responsabilità ma non demordono né intendono sottrarsi ad ogni iniziativa, per denunciare all'opinione pubblica l'abbandono istituzionale che la città ha subito lentamente. Da più di 5 anni l'organico dei poliziotti astigiani non è stato alimentato da nessuna assegnazione. Anzi, a causa dell'innalzamento dell'età media e del personale posto in pensione, il numero degli operatori in servizio è sceso drasticamente».
Dal canto suo, un altro poliziotto commenta: «Se vogliono chiudere la Questura, declassandola a Commissariato, con un ulteriore calo della sicurezza, lo dicano ai cittadini astigiani, che hanno il diritto di ricevere garanzie dalle istituzioni. Si fa fatica, con l'organico attuale, ad assicurare una volante per turno, e quello della Polizia Stradale sia ridotto all'osso». Non è tutto. Nel mirino, infatti, anche problemi strutturali e logistici. «Mancano autovetture -? incalzano -? e alcune di quelle in uso sono vetuste; l'immobile della Questura presenta gravi anomalie strutturali, che rendono il lavoro dei poliziotti ancora più difficile; e non ci sono divise. Di fronte a questo sfacelo ? concludono le segreterie provinciali ? vogliamo gridare la nostra rabbia alle autorità, affinché intervengano tempestivamente con concreti provvedimenti, come quello di assegnare, da subito, ad Asti, quegli operatori che hanno chiesto di essere trasferiti in questa città».
Manuela Zoccola