Comincia la vendemmia e con essa i controlli nelle vigne su chi lavora fra i filari. Nei giorni scorsi al lavoro i finanzieri di Canelli con ispettori Inps
Comincia la vendemmia e con essa i controlli nelle vigne su chi lavora fra i filari. Nei giorni scorsi al lavoro sono stati i finanzieri della Guardia di Finanza di Canelli con ispettori dell’Inps, sempre di Asti. Controlli che si sono conclusi con oltre 100 lavoratori in nero impiegati nel settore viticolo. Che sono solo una parte delle irregolarità riscontrate in vigna dai finanzieri. Questo primo blocco di lavoratori semplicemente lavorava in vigna senza alcun tipo di tutela previdenziale ed assicurativa; “staccavano” uve con patti giornalieri o settimanali con chi procurava loro il lavoro.
Ma, accanto a questi, c’erano anche quelli che venivano impiegati dai cosiddetti “caporali”. Si tratta, per la precisione «di rapporti contrattuali attraverso cui gli imprenditori agricoli affidavano a terzi, con obbligo di risultato, la raccolta delle uve, senza intervenire in alcun modo nella gestione delle maestranze, mascherando così – si legge in una nota della Finanza – un vero e proprio impiego di manodopera alle dirette dipendenze dell’agricoltore ed eludendo qualsiasi obbligo tributario e previdenziale derivante dall’assunzione diretta». Nel mirino aziende agricole e cooperative del sud astigiano.
E, come se non bastasse l’impiego di lavoratori in nero, l’operazione del team composto da finanzieri e ispettori Inps ha portato anche a scoprire un vecchio e fatiscente cascinale nell’Astigiano dove erano ospitati una decina di braccianti che lavoravano in nero: niente acqua corrente né luce elettrica e, per riscaldamento, un serie di stufette a gas potenzialmente pericolose per il monossido di carbonio. Durante le perquisizioni negli uffici di datori di lavoro, sono stati trovati anche 200 pacchetti di sigarette di contrabbando, forse facenti parte della ricompensa da dare ai lavoratori.