E’ residente nell’Astigiano, in un comune ai confini con la provincia di Torino, il ragazzo di 17 anni che, arrestato dalla Squadra Mobile torinese ha ammesso di essere l’autore dello stupro nei confronti di una studentessa ospitata nella residenza universitaria Borsellino. Il gravissimo episodio è avvenuto nella notte fra il 29 e il 30 ottobre e dal momento della denuncia il lavoro degli inquirenti è stato incessante. Sono state controllate 6 mila persone passate sotto le telecamere di sorveglianza della zona fino a restringere il cerchio intorno al ragazzo di 17 anni che è stato arrestato vicino alla residenza universitaria. A suo carico la rispondenza delle caratteristiche fisiche, gli indumenti indossati quella sera, una catenina trovata a casa sua strappata come aveva raccontato la vittima dello stupro. E poi il riconoscimento della stessa ragazza, sia in foto che nella voce, con sicurezza. A spazzare via ogni ultimo dubbio è stato l’esame del Dna con le tracce biologiche prelevate alla ragazza la notte dello stupro, in ospedale.
«Il ragazzo ha ammesso il fatto storico – dicono gli avvocati astigiani Gianluca Bona e Giuseppe Vitello che lo difendono – ma sulle motivazioni e modalità le cose non sono ancora chiare. All’interrogatorio di convalida di ieri era molto confuso e scosso dalla carcerazione».