Mentre sono iniziate a circolare ipotesi sulla riesumazione del cadavere, smentite dall’avvocato di Buoninconti, si attende l’inizio del processo d’Appello
Slitta fra fine dicembre e gennaio l’inizio del processo di Appello a carico di Michele Buoninconti, già condannato a 30 anni in primo grado, dal tribunale di Asti, per la morte della moglie, Elena Ceste. Ma la vicenda che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per due anni, sembra ancora capace di catturare l’attenzione del circolo mediatico e, all’approssimarsi del secondo grado di giudizio, si riaccendono i riflettori su colpevolisti ed innocentisti.
Ad aver innescato nuovamente l’interesse è stata una indiscrezione di stampa che parlava della possibile riesumazione dei resti della povera Elena per un esame autoptico più approfondito. Circostanza che è stata smentita dai legali di Buoninconti.
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Daniela Peira