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Femminicidio a Canelli: un Comune parte civile
Cronaca

Femminicidio a Canelli: un Comune parte civile

Si chiuderà il 7 novembre la tristissima vicenda che ha portato alla morte, per strada, di Barbara Natale, la donna di 44 anni uccisa un anno fa davanti alla stazione di Canelli per mano del marito, Luigi Caramello, di tre anni più vecchio

Si chiuderà il 7 novembre la tristissima vicenda che ha portato alla morte, per strada, di Barbara Natale, la donna di 44 anni uccisa un anno fa davanti alla stazione di Canelli per mano del marito, Luigi Caramello, di tre anni più vecchio.

Proprio lui mercoledì mattina è comparso in tribunale, difeso dall’avvocato Ponzio, per chiedere di essere giudicato in rito abbreviato. Grave la sua accusa: omicidio volontario premeditato e nessun dubbio sulla sua responsabilità. La coppia si stava separando e la donna da qualche tempo viveva a Canelli con le figlie. Una mattina Caramello l’ha aspettata in strada e quasi senza rivolgerle la parola ha estratto un coltello e ha inferto nove volte contro la donna, provocandole la morte immediata.

In aula erano presenti anche le due figlie della coppia, la madre della donna e le sue sorelle che si sono costituite parte civile attraverso l’avvocato Laura Capra di Canelli; un momento di grande sofferenza, perché ha portato alla rievocazione di quella drammatica mattina in presenza dell’uomo che ha causato la morte di Barbara. Ovviamente i famigliari ammessi come parte civile, come anche l’associazione Mai + Sole che si batte per il sostegno alle donne vittime di violenza domestica. Meno scontata ma ugualmente ammessa la costituzione di parte civile del Comune di Santo Stefano Belbo, dove la coppia aveva sempre vissuto prima della separazione; a rappresentare l’amministrazione è l’avvocato Emanuela Nespola di Canelli.

Caramello, scortato, ha chiesto di poter incontrare le due figlie, che non vede da un anno ma loro si sono decisamente negate.

Daniela Peira

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