Si sono concluse da poco le esequie della ragazza astigiana di 26 anni morta giovedì in un drammatico incidente d'auto sulla tangenziale di Torino. Ad attendere la bara bianca c'erano gli amici di sempre, i carabinieri (il padre Giuseppe è un luogotenente in congedo) e molti cittadini che hanno voluto dire addio alla giovane che voleva diventare magistrato. Presente ai funerali anche una delle altre due ragazze sopravvissute all'incidente
La sua famiglia ha scelto una bara bianca per rappresentare la semplicità e il senso di responsabilità con la quale ha vissuto e si è sempre comportata Alice. L'ultimo saluto alla ragazza di 26 anni si è consumato oggi pomeriggio, sabato, alla parrocchia del quartiere di corso Alba, fra una folla commossa e composta che ha dovuto confrontarsi con il dolore di un padre e una madre travolti dalla sofferenza più grande.
La bara con la salma di Alice Toledo è arrivata dall'ospedale Maggiore di Chieri dove la ragazza era stata portata giovedì pomeriggio tardi dopo il grave schianto sulla tangenziale, fra Santena e Trofarello. Una fuoriuscita di strada autonoma della Lancia Ypsilon sulla quale Alice viaggiava, sul sedile posteriore, insieme a due amiche di ritorno da Torino.
E sono state proprio alcune amiche, alla fine della cerimonia funebre, a salutare pubblicamente Alice fra le lacrime dei genitori e della sorella maggiore Roberta: "Ci mancherà la tua presenza, la tua semplicità, il tuo buonsenso, la tua sincerità. Eri una vera forza e tutti devono saperlo. Sappiamo anche che noi non ti vedremo, ma tu sarai ancora con noi e continuerai a guidarci, a consigliarci e forse anche a sgridarci, come ogni tanto facevi quando ce lo meritavamo".
Foltissima la partecipazione dei colleghi carabinieri del padre, Giuseppe, luogotenente in congedo dall'estate scorsa e per anni investigatore di punta dei reparti investigativi del Comando di Asti. Proprio gli uomini che con lui hanno affrontato decine di indagini, hanno voluto rendere omaggio alla famiglia Toledo portando a spalla la bara bianca, con la delicatezza e i sentimenti di partecipazione vera ad un dolore così grande.
Inconsolabili Giuseppe e Bridget per un distacco impossibile dalla loro Alice ma, all'uscita della chiesa, hanno trovato la forza e la dolcezza di salutare con una carezza una delle ragazze che viaggiavano con la loro figlia, sulla Lancia Ypsilon, presente nonostante le ancora evidenti ferite riportate. In quella carezza tutta la straordinaria umanità di un'intera famiglia che non più tardi di cinque mesi fa aveva festeggiato la laurea in Giurisprudenza della loro secondogenita, cresciuta con il sogno di diventare magistrato.
Daniela Peira