Una richiesta quasi scontata quella che Pasqualino Folletto, l'uomo di 46 anni reo confesso di aver ucciso a coltellate la tabaccaia Maria Luisa Fassi durante una sciagurata rapina finita nel

Una richiesta quasi scontata quella che Pasqualino Folletto, l'uomo di 46 anni reo confesso di aver ucciso a coltellate la tabaccaia Maria Luisa Fassi durante una sciagurata rapina finita nel sangue a luglio, ha fatto per mano del suo avvocato Silvia Merlino. Rito abbreviato per omicidio: una strada obbligata per evitare una probabilissima condanna all'ergastolo se a decidere del suo destino fosse stata una Corte d'Assise.

Il gip ha fissato per l'11 gennaio la data della prima udienza e quello stesso giorno alla difesa di Folletto verrà detto se è accettata la sua richiesta di abbreviato condizionato alla produzione di una consulenza psichiatrica firmata dal dottor Flavio Vischia di Torino. Folletto, che da ieri è stato trasferito dal carcere di Alessandria a quello di Ivrea, è stato a lungo sentito dal consulente il quale ha tratto conclusioni che, pur non spostando di molto il quadro della personalità dell'uomo, avrebbe comunque fatto emergere particolari (per ora ancora secretati dalla difesa) che dovrebbero alleggerire la posizione dell'imputato.

E ha confermato una cosa che già si sapeva, fin dalla sua confessione, ovvero la sua dipendenza dal gioco d'azzardo di piccolo cabotaggio, fatto di Gratta e Vinci, giocate al Superenalotto e videopoker nei bar. All'udienza di gennaio la famiglia Fassi ha già fatto sapere attraverso l'avvocato Pierpaolo Berardi che intende costituirsi parte civile. Alla ricostruzione di quella maledetta mattina di sabato 4 luglio non mancano praticamente più tasselli, dopo il lavoro del pm Tarditi e dei carabinieri che lo hanno coadiuvato. Unica cosa che manca ancora all'appello è l'arma del delitto, quel coltellaccio da cucina che non è mai stato ritrovato.