Parla don Patrick Lunda, il sacerdote salesiano del Colle Don Bosco rimasto ferito nella frana caduta lo scorso 19 marzo sull’Aurelia
Si è risvegliato dal coma don Patrick Lunda, il sacerdote salesiano del Colle Don Bosco rimasto ferito nella frana caduta lo scorso 19 marzo sull’Aurelia, all’altezza della galleria Pizzo, in territorio di Arenzano (Genova). Da quel giorno è ricoverato al Galliera, dove è stato sottoposto a tre interventi chirurgici alla testa. Uno dei massi che si sono staccati all’improvviso l’ha infatti colpito: stava passeggiando in compagnia di un’amica astigiana. Nessuna conseguenza per la donna, infermiera di 43 anni, che ha raccontato che è stato proprio don Patrick a salvarle la vita, spingendola da parte evitando che fosse investita dalle rocce.
Il sacerdote, che al Colle Don Bosco da un paio di anni si occupa dell’Estate ragazzi, è guida spirituale per i ritiri di preghiera ed è confessore soprattutto dei gruppi di lingua francese, ha raccontato in una videointervista al Secolo XIX quei terribili momenti. Dice di non ricordare nulla del momento in cui la frana si è staccata dalla montagna. «Ho solo il ricordo di un’immagine: ero lì con un’amica a passeggiare e lei mi chiedeva il perché dell’acqua che cadeva sopra la galleria. Ne stavamo discutendo: da quel momento in poi non ricordo più nulla – racconta don Patrick – Stavamo passeggiando di ritorno a piedi nella galleria, dopo aver fatto il percorso sul mare ed essere saliti attraverso la scalinata. Mi hanno detto che ho salvato delle persone, ma non lo ricordo».
Parla anche dell’amica astigiana, con la quale vorrebbe confrontarsi per capire e cercare di ricordare ciò che è successo quel giorno: «Le voglio un grande bene, lo dirò sempre: mi è stata molto di aiuto come presenza, provenendo io da lontano e da solo, e ho imparato in fretta la lingua solo grazie a lei».