Alberto Casetta ed Elena Gramaglia sono tornati sabato sera dal Giglio. Una breve visita fuori dalle cerimonie ufficiali, fatta soprattutto per ringraziare ancora una volta chi, nella notte del
Alberto Casetta ed Elena Gramaglia sono tornati sabato sera dal Giglio. Una breve visita fuori dalle cerimonie ufficiali, fatta soprattutto per ringraziare ancora una volta chi, nella notte del naufragio, un anno fa, aprì le porte del proprio agriturismo nel cuore della notte e come molti altri abitanti dellisola si prodigò per prestare assistenza ai naufraghi. I due fidanzati, lui 24 anni, figlio dei titolari dellAgriturismo Le Verne di Valfenera e lei, 21 anni, figlia dei proprietari del Ristorante Pizzeria Lo Scoiattolo di Monteu Roero, ricordano benissimo quanto successe quella notte, ma preferiscono ormai considerarlo un episodio chiuso, mentre ricordano volentieri e con riconoscenza sia limpegno dei soccorritori che quello della popolazione del Giglio.
«Siamo stati fortunati a non esserci fatti niente – ricorda Alberto – per il resto si guarda avanti. Il ricordo delle vittime chiaramente rende molto più triste quel luogo e la presenza del relitto, un anno dopo, non concede sconti alla memoria. A mio avviso Schettino ha commesso gli errori più grossi, essendo il comandante e per di più con una certa esperienza alle spalle; per quanto riguarda la Costa, invece, noi non abbiamo nulla da lamentare sul loro comportamento. Quasi tutti i nostri effetti personali sono stati recuperati, una settimana dopo lincidente ci era già stato rimborsato il biglietto del viaggio e un mese dopo, dal momento che non abbiamo avanzato cause nei confronti della Compagnia, avevamo anche già incassato il risarcimento propostoci: onestamente non potevamo pretendere di più».
Franco Cravero