È arrivata ieri la decisione del giudice del riesame di Asti alla richiesta di dissequestro avanzata da un gruppo di difensori dei rom che qualche settimana fa erano stati coinvolti nell’operazione Fat Cash della Guardia di Finanza.
Come i lettori ricorderanno, al gruppo di rom che vive nel campo di via Guerra, vengono imputati diversi reati, prevalentemente ambientali, compresa la responsabilità di alcuni roghi di questa estate appiccati a rifiuti pericolosi scaricati dentro o negli immediati pressi dell’area che ospita le roulotte.
Si tratta di piccoli imprenditori della raccolta di rottami mentre uno di loro è titolare di un’azienda di medie dimensioni con un discreto giro di affari e disponibilità di capannoni e mezzi di lavoro.
L’indagine aveva portato proprio al sequestro di due capannoni industriali, 12 automezzi, una discarica abusiva e liquidità per un valore complessivo di 3 milioni di euro.
Gli avvocati Vitello, Bona e Caranzano, difensori dei sette indagati colpiti dai sequestri, hanno fatto ricorso e hanno ottenuto l’annullamento del decreto a favore della Metalmondo e della Astigiana Metalli. Rimane sotto sequestro un solo furgoncino intestato alla LSA Rottami.