Testimonianze discordanti quelle della madre e della migliore amica di una giovane donna che nel marzo del 2012 aveva denunciato un albanese di averla tenuta segregata in un alloggio vicino alla Torre
Testimonianze discordanti quelle della madre e della migliore amica di una giovane donna che nel marzo del 2012 aveva denunciato un albanese di averla tenuta segregata in un alloggio vicino alla Torre Rossa e di aver tentato di usarle violenza. La ragazza, nella sua deposizione aveva raccontato di essere stata portata dal ragazzo nel suo alloggio ddal quale non potè più uscire per una notte fino a quando, approfittando di un attimo di disattenzione, riuscì a raggiungere il cellulare e chiedere lintervento dei carabinieri che arrestarono lalbanese. La madre della ragazza, in aula, ha invece detto che la figlia, in quella circostanza, mancava da casa da due notti, cioè già dalla sera di venerdì e che solo domenica mattina fu chiamata dai carabinieri per sapere che era stata sequestrata e forse violentata.
Diversa ancora la testimonianza della migliore amica della ragazza che ha candidamente raccontato al pm e ai giudici che lamica e il ragazzo albanese erano fidanzati e che vivevano insieme, nella casa di lui, da almeno una settimana, quando venne chiesto lintervento dei carabinieri. Anche per il cugino dellimputato, difeso dallavvocato La Matina, i due erano fidanzati e quello che accadde quella notte fu solo un litigio, non qualcosa di più grave. Raccontando anche uno strascico inquietante di quellepisodio, ovvero che limputato da diversi mesi è scomparso. «Lui faceva qualche lavoretto saltuario e dedicava tutto il suo tempo alla pittura -ha raccontato il cugino- Nel mio garage ho diversi quadri che sono stati anche quotati bene. Un giorno stava dipingendo quando ha ricevuto la telefonata di una ragazza che lo ha invitato al Mc Donalds. Si è vestito e da allora più nessuno lo ha visto nè lui si è fatto sentire. Abbiamo anche fatto un appello in tv per ritrovarlo e siamo tutti preoccupati».
Daniela Peira