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Cronaca

Isola d’Asti, ordinanza del sindaco con multe “salate” contro la prostituzione

«È lesiva della pubblica decenza e possibile causa di serio pericolo per la sicurezza stradale e per le condizioni igienico sanitarie»

Ordinanza del sindaco contro la prostituzione

Nuova iniziativa del sindaco di Isola Fabrizio Pace per dire “no” alla prostituzione sulle strade che attraversano il territorio comunale. Nei giorni scorsi il sindaco ha firmato un’ordinanza che, dal 1° marzo, fa divieto di esercitare l’attività di meretricio sulla statale Asti-Alba e sulle provinciali 456 (corso Volpini e via Valtiglione) e 59 (corso Volpini), «in quanto lesiva della pubblica decenza e possibile causa di serio pericolo per la sicurezza urbana e per le condizioni igienico sanitarie». Sulle stesse vie del paese è allo stesso modo fatto divieto di contrattare prestazioni sessuali a pagamento, al fine di evitare pericolo per la circolazione stradale e alla pubblica sicurezza. Le sanzioni vanno da 25 a 500 euro.

Nel 2016 un grande manifesto sulla statale

«Dal 2014 ci siamo sempre informati e battuti contro questo fenomeno. Avevamo fatto realizzare un grande manifesto in cui una studentessa di un liceo artistico di Acqui Terme aveva reinterpretato attraverso il fumetto l’abbordaggio di una prostituta da parte di un cliente – ricorda il sindaco Pace – L’opera di contrasto alla prostituzione è sempre proseguita, con il supporto delle forze dell’ordine, perché è indecente che si sia arrivati ad avere una decina di prostitute sulla statale Asti-Alba e sulla provinciale per Canelli».
Il sindaco in persona era più volte andato a parlare con le giovani che stazionano in strada: «Hanno una trentina di clienti al giorno ciascuna, le abbiamo monitorate e sappiamo anche che la maggior parte dei clienti provengono da fuori. Perché purtroppo Isola è conosciuta per la loro presenza e per quella, serale, di alcuni transessuali e “travestiti” – sottolinea il primo cittadino – C’è inoltre il problema igienico sanitario dei rifiuti gettati nei fossi. E lo scorso anno siamo arrivati a portar via addirittura sdraio e ombrellini che usavano. In più, abbiamo inviato l’ordinanza, tradotta nella loro lingua, direttamente nel paese di provenienza delle ragazze».

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2 risposte

  1. Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
    P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).

  2. Deve essere un argomento che le sta molto a cuore, dato che scrive le stesse cose da anni, ovunque venga trattato questo argomento. Le sentenze di Cassazione fanno giurisprudenza, ma non fanno legge, tant’è che spesso una sezione decide diversamente dall’altra, o addirittura la stessa cambia orientamento, non per nulla si dice che hanno valore solo per le parti in causa.

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