Dopo tre anni e mezzo, la palazzina di Strada Fortino è tornata vuota
Dopo tre anni e mezzo, la palazzina di Strada Fortino è tornata vuota. Nel primo pomeriggio di mercoledì, alla presenza della forza pubblica, si è completato lo sgombero delle tre rimanenti famiglie, fra le originarie che avevano occupato lo stabile.
Agenti del Reparto Mobile della Polizia di Torino, funzionari della Questura di Asti, carabinieri, finanzieri, agenti municipali, Vigili del Fuoco e un’ambulanza del 118 hanno formato un cordone di sicurezza nel tratto di Strada Fortino antistante la palazzina.
Pochissimi i momenti di tensione, stemperati dall’intervento di due responsabili dei Servizi Sociali del Comune di Asti e dalla mediazione della dottoressa Cecilia Tartoni, funzionaria della Questura che aveva il compito di coordinare l’ordine pubblico della delicata situazione.
Fra i momenti più toccanti quello in cui a rivolgersi alle forze dell’ordine è stata una ragazzina marocchina, adolescente, con il volto coperto perché non voleva essere fotografata e riconosciuta: «A scuola e fra i miei amici tutti mi indicano come “quella che vive nella casa occupata”. Sono stufa di questa situazione, vorrei solo avere una casa normale e poter studiare come tutti gli altri».
La soluzione è stata quella già prospettata dall’assessore Cotto sulle pagine del nostro giornale: le donne con i bambini sono ora ospitati in un b&b di Monale a spese del Comune di Asti mentre i capi famiglia e gli adulti maschi sono stati indirizzati al dormitorio comunale della Casa di Riposo Città di Asti.
Dietro alle famiglie che mano a mano liberavano gli appartamenti, c’erano tecnici, operai e muratori che procedevano a chiudere e smantellare le utenze domestiche e a demolire i bagni e i lavandini delle cucine per impedire nuovi insediamenti abusivi.
Sulla palazzina è in atto un atto urbanistico già approvato per la costruzione di un edificio residenziale di nuova edificazione.
Allo sgombero erano presenti anche il proprietario Claudio Bongiovanni della Frida Immobiliare e l’avvocato torinese Massimo Bersano che ha seguito tutto l’iter per il riottenimento della disponibilità dell’immobile.
Daniela Peira