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Lo sgomento dopo l'omicidio" alt="«Lui era cordiale, mai sentito litigi»Lo sgomento dopo l'omicidio" loading="lazy" />
Cronaca

«Lui era cordiale, mai sentito litigi»
Lo sgomento dopo l'omicidio

Quando i carabinieri hanno sfondato la porta dell'appartamento di via Novello, Rahhal Fantasse, marocchino di 40 anni, aveva ancora le mani piene di sangue. Aveva colpito la moglie, Anna Carlucci,

Quando i carabinieri hanno sfondato la porta dell'appartamento di via Novello, Rahhal Fantasse, marocchino di 40 anni, aveva ancora le mani piene di sangue. Aveva colpito la moglie, Anna Carlucci, 47 anni, con 15 coltellate, usando un coltello da cucina lungo 20 centimetri. Teatro della tragedia, ieri mattina, lunedì, un appartamento delle case popolari di una traversa di via Torchio, alla periferia della città. Alle 11,50 la telefonata di una vicina di casa ha avvisato il 112 delle urla che provenivano dall'alloggio del piano rialzato. Sul posto sono arrivati i militari del Radiomobile della Compagnia di Asti, coordinati dal nuovo responsabile, il tenente Roberto Iandiorio, e i colleghi della Cio, la Compagnia di intervento operativo.

L'irruzione
Hanno cercato di entrare in casa, ma non ricevendo nessun tipo di risposta hanno fatto irruzione e bloccato l'uomo, che, a quanto si è saputo, si era già cambiato d'abito. Aveva ferito anche il padre della donna, che si trovava in casa al momento dell'aggressione e che aveva cercato di frapporsi tra lui e la figlia. Dopo averlo accoltellato alla mano, il marocchino lo avrebbe spinto fuori casa, chiudendosi all'interno. Anna Carlucci si trovava nell'ingresso dell'appartamento: i carabinieri hanno subito allertato il 118, ma i soccorsi, nonostante l'arrivo tempestivo, nulla hanno potuto fare, a causa delle gravi ferite che l'hanno raggiunta in varie parti del corpo, tra cui anche al volto.

Gli inquirenti
In via Novello sono arrivati gli uomini dell'Investigativa del comando provinciale dei carabinieri, coordinati dal maggiore Marco Pettinato, e gli esperti per i rilievi scientifici; il magistrato di turno, la dottoressa Giulia Marchetti, e il medico legale. L'uomo, sorpreso in flagranza, è stato arrestato e portato alla caserma "Scapaccino", interrogato nel pomeriggio dal pm. I primi riscontri avrebbero appurato che l'uxoricidio sarebbe scaturito per problematiche relative al rapporto di coppia. I carabinieri di Asti, guidati dal comandante provinciale Fabio Federici, hanno sequestrato telefoni cellulari, computer e iPad che verranno esaminati dai tecnici e dagli investigatori. In pochi istanti si è così consumata una tragedia che ha gettato un'intera famiglia nella disperazione, i genitori e la sorella della vittima, tutti residenti in zone limitrofe della città.

Il figlio a scuola
Si trovava invece a scuola ieri mattina, primo giorno di scuola, il figlio della coppia, un bambino di dieci anni, ora affidato ai nonni materni. Sgomenti gli amici, conoscenti e i vicini di casa, come l'amica di Anna Carlucci giunta da un palazzo vicino e fuggita via tra le lacrime quando ha saputo ciò che era accaduto. «Era una signora dolcissima, sempre a modo; anche il marito aveva modi cordiali, non abbiamo mai saputo di litigi ?- ci racconta una coppia che vive sullo stesso pianerottolo -? Vivevano qui da un paio di anni e vedevamo anche il bambino giocare con i coetanei. Non abbiamo mai notato nulla di strano». L'uomo risulterebbe disoccupato, mentre la donna svolgeva alcune ore di lavoro, assistendo persone in difficoltà.

Le parole del sindaco
«Oltre a esprimere il dolore e la vicinanza della città ai famigliari della vittima -? scrive il sindaco di Asti Brignolo in una nota -? evidenziamo come l'intervento sia stato attuato da una pattuglia del Radiomobile, coadiuvata da un'altra della Compagnia di Intervento Operativo, che dalla scorsa estate è stata destinata in rinforzo al Comando astigiano, un "affiancamento" prezioso. Al colonnello Federici e a tutta l'Arma il ringraziamento per il sempre solerte ed efficace impegno».

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