E’ successo ad Incisa
C’è una storia piccola piccola in grado di toccare il cuore e di spiegare più di ogni grande esercizio di retorica quanto i carabinieri siano parte integrante della vita dei cittadini. Anche (e forse soprattutto) di quelli che vivono in comunità di piccole dimensioni come può essere quella di Incisa Scapaccino. Una storia che dal primo gennaio 2020 sarà conosciuta da 1 milione e mezzo di persone.
E’ la storia che si trova nel mese di novembre del calendario artistico dell’Arma dei carabinieri raccontata dal maresciallo che comanda la stazione del paese e mediata dalla scrittrice Margaret Mazzantini.
“Sepolta viva” in casa
Racconta di un intervento dei carabinieri che non riguarda reati nè prevenzione, nè compiti istituzionali. E’ la storia del maresciallo che viene a sapere di una donna anziana, colonna portante per la comunità, che si è lasciata andare. Rimasta vedova e ammalata era scivolata lentamente in uno stato di immobilità nella sua casa della quale non aveva avuto più alcuna cura. Una “sepolta viva” che non riusciva più a trovare da sola la forza di affrontare la vita.
L’impegno del maresciallo
Ma non poteva finire così. Il maresciallo ha contattato i famigliari, ha allontanato con una scusa la signora per qualche giorno e poi l’ha riaccompagnata in una casa ripulita, riverniciata di fresco, riordinata. Si è sentito stringere da mani ossute ma vitali e si è sentito dire: «Maresciallo, adesso mi sento davvero una regina, avete trasformato la mia casa in una reggia». Ritrovando la forza di rialzarsi.
E’ uno degli esempi di straordinaria quotidianità del lavoro degli uomini dell’Arma cui rende omaggio il calendario artistico che quest’anno, con la sua copertina dorata, celebra i 100 anni della prima medaglia d’oro al valor militare alla bandiera dei Carabinieri.
Le illustrazioni dell’artista transavanguardista Mimmo Paladino lo rendono un prezioso oggetto da collezione.
Quella all’ombra del Campanon è fra le foto più belle
Anche se non è da meno il calendario da tavolo, sempre dell’Arma dei Carabinieri, che al mese di aprile porta un’altra firma astigiana, quella del figlio di un carabiniere in servizio a Nizza che ha scattato una bellissima foto nella piazza del Municipio, all’ombra del Campanon.
Nel presentare con orgoglio questa doppia presenza astigiana in due prodotti editoriali di altissima eccellenza e diffusione, il comandante provinciale tenente colonnello Pierantonio Breda commenta il filo conduttore del calendario 2020 che «presenta episodi che fotografano l’intervento dei carabinieri al di là del loro dovere, in una spinta naturale verso la soluzione dei problemi della gente».
Sei nuovi carabinieri in servizio
Uno spirito che anima anche i nuovi sei carabinieri in servizio al Comando Provinciale di Asti (nella foto con il tenente colonnello Breda). In perfetta parità di genere, tre uomini e tre donne, provengono dal 138.mo corso e hanno seguito addestramenti di ordine pubblico, tecniche su interventi operativi, banche dati, centrali operative.
Le donne carabiniere sono state assegnate alle stazioni di Asti, Canelli e Moncalvo mentre i maschi alla Compagnia di Villanova e alle stazioni di San Damiano e Castello d’Annone.