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Nessuna firma dall'AslAll'ex Mutua si resta al buio
Cronaca

Nessuna firma dall'Asl
All'ex Mutua si resta al buio

Hanno chiesto l'incontro con il direttore generale dell'Asl di Asti, Valter Galante sperando di uscirne con una liberatoria firmata, ma sono invece usciti a mani vuote. Questa mattina

Hanno chiesto l'incontro con il direttore generale dell'Asl di Asti, Valter Galante sperando di uscirne con una liberatoria firmata, ma sono invece usciti a mani vuote. Questa mattina (mercoledì) una delegazione che rappresentava le 12 famiglie che da 4 anni occupano l'ex Mutua di via Orfanotrofio si è recata davanti alla sede dell'Asl in cima a corso Dante e, dopo aver volantinato ai passanti, è stata ricevuta dal direttore generale. A voce gli è stata riproposta la richiesta di firmare un'autorizzazione, in qualità di rappresentante della proprietà dell'immobile, da presentare all'Enel per ottenere l'allacciamento di contatori di energia elettrica.

Una formalità necessaria per superare lo sbarramento del Decreto Lupi di un anno fa che vieta alle aziende erogatrici di servizi domestici di allacciare contatori e reti alle famiglie occupanti. «Conosciamo bene la situazione giudiziaria e giuridica delle famiglie e sappiamo che vi sono stati riconosciuti i diritti di sgombero e di ritorno in possesso dell'immobile – ha esordito Carlo Sottile del Coordinamento Asti Est – oggi siamo qui a chiedere una firma che ha invece un risvolto umanitario di rispetto verso le famiglie con bambini che da molti mesi sono al buio».

«Quell'autorizzazione non posso firmarvela perchè ho la responsabilità dell'ente pubblico che dirigo – ha risposto pacato Galante – La sensibilità umana che voi mi state chiedendo l'ho già dimostrata negli anni scorsi non insistendo nè accelerando il percorso che, altrimenti, avrebbe portato allo sgombero delle famiglie da molto tempo. E nemmeno ottemperando all'ordinanza del sindaco di un anno fa che imponeva di murare tutti gli accessi allo stabile. Di più non si può fare. Non potete chiedere alla sanità di assumersi la responsabilità delle politiche abitative che competono, per legge, ad altre istituzioni».

Daniela Peira

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