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Cronaca

Non c'erano i rifiuti sotto il campo,
piena assoluzione per gli imputati

Assoluzione piena per l'ex sindaco e tutte le persone coinvolte nel procedimento avviato in seguito ai lavori di ampliamento del campo di calcio comunale sotto il quale l'accusa indicava

Assoluzione piena per l'ex sindaco e tutte le persone coinvolte nel procedimento avviato in seguito ai lavori di ampliamento del campo di calcio comunale sotto il quale l'accusa indicava fossero stati sotterrati rifiuti. A distanza di sei anni si è risolto al Tribunale di Vercelli il processo scattato in seguito alla denuncia datata 2010 a firma di Ernesto Barotto, auto proclamatosi tonchese doc, che dichiarava come sotto il terreno da gioco fossero stati scaricati rifiuti speciali. Dopo una prima archiviazione da parte Procura, che allora aveva ancora sede a Casale Monferrato, Barotto (persona che mai negli anni ha voluto fornire le proprie reali generalità) ha aumentato le accuse dichiarando di aver visto scaricare lastre di cemento amianto, gomme e batterie di auto esausti.

Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato eseguivano quindi tutte le sue verifiche interrogando anche le imprese del posto e dei paesi vicini. Nel giugno 2012 con la nuova amministrazione comunale, guidata da Simonetta Amerio, la Forestale otteneva da parte del Comune il mezzo idoneo per procedere agli scavi così da verificare quanto veniva denunciato, ma senza rinvenire quei rifiuti dichiarati. Nell'ottobre 2014 la citazione a giudizio di tre imputati ed a distanza di quindici mesi l'assoluzione.

Il giudice Beconi ha ora pronunciato l'assoluzione sia per l'ex sindaco Giancarlo Casorzo difeso dall'avvocato Marco Scassa, come anche per l'ex tecnico comunale Vito Andrea Colucci seguito da Ferruccio Rattazzi, per il cantoniere ora in pensione Giovanni Favaretto difeso da Graziano Piano, nonché per l'impresa di escavazioni che aveva eseguito i lavori di Giancarlo Sampietro difeso in aula da Maura Lanfranco dall'accusa di aver ampliato il campo di calcio con rifiuti speciali. Assoluzione su entrambi i punti, per non aver commesso il fatto e per la non sussistenza del fatto che testimoniano come le anonime accuse fossero del tutto infondate.

m.s.

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