Identificati e denunciati dai Carabinieri per danneggiamento aggravato e minacce. Si è conclusa così l'avventura di tre giovani che, nella notte di giovedì 24 gennaio a Santo Stefano Belbo
Identificati e denunciati dai Carabinieri per danneggiamento aggravato e minacce. Si è conclusa così l'avventura di tre giovani che, nella notte di giovedì 24 gennaio a Santo Stefano Belbo (Cn), si erano resi responsabili di diversi atti vandalici con l'auto di uno di loro e terminando poi la loro folle corsa contro una pompa derogazione di carburante di un'area di servizio con il rischio di provocare un pericoloso incendio.
La notte brava dei tre (il conducente un 28enne disoccupato e pregiudicato di Canelli (At) ed i due passeggeri operai marocchini 20enni incensurati con regolare permesso di soggiorno che vivono in paese) era iniziata intorno alla mezzanotte quando si erano accaniti contro alcuni spartitraffico e panchine nel centro del paese, forse senza immaginare di essere ripresi dalle telecamere della videosorveglianza comunale. Poco più tardi se la sono presa con alcune auto in sosta rigandole o provocando danni urtandole con la loro vettura. In un caso hanno anche minacciato un automobilista che, accortosi dei danni arrecati alla sua auto regolarmente parcheggiata, ha chiesto spiegazioni ai tre venendo offeso, pesantemente minacciato e dovendo assistere alla loro fuga.
Nel frattempo alcuni passanti hanno avvisato i Carabinieri che non sono però riusciti a rintracciare i tre. Mezzora dopo, il titolare dellarea di servizio Agip di via Stazione ha richiesto lintervento dei militari perché unauto era andata ad urtare violentemente più volte contro una colonnina erogatrice di carburante. Sul posto sono giunti subito i militari e i Vigili del Fuoco, ma dellauto però ancora nessuna traccia. Tuttavia, grazie alle videocamere di sorveglianza del distributore, i Carabinieri hanno acquisito le immagini della "bravata" che, confrontate con quelle della videosorveglianza comunale, hanno permesso di risalire all'identità degli autori, subito denunciati alla Procura della Repubblica di Alba.