Cerca
Close this search box.
omicidio-sanremo-510962
Cronaca

Omicidio di Sanremo: l’uomo che ha confessato rimane in carcere mentre l’amico torna a casa

Raccontate le ore prima del delitto. L’omicida non spiega il suo gesto: «Mi è preso un raptus, non ci ho visto più»

Oggi autopsia e udienza di convalida

Giornata piena, oggi, per la macchina giudiziaria che si sta occupando dell’omicidio di Luciano Amoretti avvenuto sabato a Sanremo e per il quale sono stati arrestati lunedì due cittadini di Nizza.

Oggi si è tenuta l’autopsia sul corpo della vittima, massacrato di botte e finito a colpi di martello. Ma è stata anche la giornata delle udienze di convalida davanti al gip Morando per i due arrestati: Mario Bonturi, 63 anni, reo confesso assistito dall’avvocato Gianluca Bona e  Giuseppe Diotti, 50 anni, difeso dall’avvocato Chiara Pescarmona dello studio Mirate.

Diotti ottiene gli arresti domiciliari

Mentre Bonturi ha scelto la via del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, l’amico Diotti ha invece reso piena testimonianza spiegando il suo ruolo, peraltro già apparso defilato fin dalle indagini e ottenendo l’attenuazione della misura cautelare in arresti domiciliari presso la madre. La decisione del gip Morando è stata dettata, oltre che dalle risultanze delle indagini, anche della constatazione della forte condizione di fragilità in cui versa Diotti.

Mario Bonturi, l’uomo che ha confessato l’omicidio

Bonturi ospitato a casa di Diotti

Lui ha candidamente raccontato gli ultimi giorni prima dell’omicidio.

Ha detto di essere stato avvicinato da Bonturi che conosceva anche se definire “amico” era un po’ esagerato. Bonturi avrebbe parlato a lungo con lui e gli avrebbe chiesto ospitalità, non avendo più una casa a disposizione. Diotti, ingenuamente, gli ha messo a disposizione la sua casa e vivevano insieme da qualche giorno quando, sabato, Bonturi gli ha chiesto di accompagnarlo a Sanremo perchè doveva andare a parlare con una persona.

A Sanremo con la promessa di una cena a base di pesce

Così i due si sono recati sulla Volvo blu di proprietà e guidata da Bonturi fino sulla riviera ligure con la promessa, fatta a Diotti, di una cena a base di pesce e di una serata al mare.

Ma già in viaggio il cinquantenne di Nizza ha capito che l’invito ad accompagnare il coinquilino era dettato solo dal fatto che l’altro non aveva neppure i soldi per la benzina e dunque li ha anticipati lui. Una volta arrivati a Sanremo, Diotti ha raccontato di essere stato lasciato da Bonturi sulla passeggiata con l’accordo di rivedersi a breve per la cena.

Quel selfie con la statua di Mike Bongiorno

Diotti, dunque, secondo la sua versione non sapeva neppure dove l’amico sarebbe andato, tanto che si era portato dietro un costume sperando di fare il bagno nell’attesa. Cosa che non è avvenuta perchè gli stabilimenti erano già chiusi spingendolo a ingannare il tempo con un giro per il centro di Sanremo che lui dice di poter provare con un selfie fatto accanto alla statua di Mike Bongiorno. I cellulari sono stati sequestrati dalla Polizia ma l’avvocato di Diotti conta di poter presto dimostrare l’assoluta buonafede manifestata dal suo assistito.

Niente cena, solo una pizza ad Acqui

Dopo un po’ il Bonturi si è rifatto vivo e lo ha ripreso a bordo dell’auto ma gli ha detto che non aveva alcuna voglia di fermarsi a cena e sono subito ripartiti per Nizza con una breve tappa ad Acqui Terme per mangiare una pizza, sempre pagata da Diotti.

Per questo, ha raccontato al gip, ha mostrato grande sorpresa quando lunedì mattina alla porta di casa si sono presentati i poliziotti che hanno arrestato sia lui che il suo coinquilino che, al ritorno da Sanremo, non gli aveva raccontato nulla di quanto successo a casa di Amoretti.

Il martello trovato sulle sponde del Belbo su indicazione dello stesso Bonturi

Le conferme delle telecamere

A parziale conferma di quanto ha affermato, vi sono le telecamere di sorveglianza che hanno sempre e solo inquadrato Amoretti e Bonturi al loro arrivo nell’alloggio del primo e l’uscita del solo Bonturi con uno zainetto in spalla dove era stato nascosto il martello poi gettato sulle rive del Belbo, a Nizza e ritrovato lunedì mattina grazie anche all’uso del metal detector.

Diotti, dunque, non avrebbe saputo nulla dell’omicidio.

Omicidio del quale sono ancora fumosi i contorni del movente. Mentre la dinamica, grazie appunto alle telecamere e alle prime ammissioni di Bonturi, è quasi del tutto chiarita, meno appurati sono i motivi che hanno portato all’efferato delitto.

L’omicida: «Ho visto tutto buio, mi è preso un raptus»

Bonturi non ha risposto alle domande del Gip. Si sa solo che lui e Amoretti si conoscevano da un po’ di tempo perchè entrambi si muovevano nel mondo del commercio di orologi antichi e metalli preziosi. Sembra che ci sia una questione economica alla base dell’omicidio, ma non solo, anche  se per ora non è stato diffuso null’altro.

Su cosa abbia fatto scattare la furia omicida, Bonturi non ha saputo dare risposte, ha solo affermato di aver “perso la testa”, di aver visto tutto buio ed essersi scagliato contro Amoretti e di essersi reso conto della gravità di quanto fatto solo una volta terminata l’aggressione.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale