Due fratelli romeni e un albanese sono stati condannati con sentenze in rito abbreviato che vanno dai 3 ai 4 anni. I primi due erano stati intercettati dai carabinieri grazie al segnale emanato dallo smartphone di cui si erano impossessati durante la rapina. Il colpo era avvenuto nell'ottobre 2011 in frazione Tana di Montegrosso, nel cuore della notte…

Sono arrivate le prime tre condanne per la brutta rapina in villa avvenuta a Montegrosso nell'ottobre del 2011. I fratelli romeni Petrus e Mirel Spita di 24 e 22 anni sono stati condannati, in rito abbreviato, rispettivamente a 3 anni e mezzo e tre anni di reclusione. Assistiti dall'avvocato torinese Roberto Mordà, ai due fratelli è stato riconosciuto il ruolo "collaborativo" tenuto nei confronti degli inquirenti che li hanno stanati ad Alessandria. I due, al termine di una "sentenza misurata ed equilibrata" (questo il commento del loro difensore) hanno ottenuto gli arresti domiciliari nella loro casa alessandrina. Condanna più pesante, 4 anni, per Veli Muca, albanese di 25 anni assistito dall'avvocato Maurizio La Matina.

La rapina era avvenuta in frazione Tana di Montegrosso, nel cuore della notte. Sei banditi mascherati con passamontagna ed armati di pistola erano piombati nella casa di una imprenditrice statunitense di origine romane mentre si trovava con i suoi due figli piccoli ai quali sono state puntate le armi. Sotto minaccia i malviventi si erano fatti consegnare gioielli e altro per circa 50 mila euro. Fra le cose che si erano portati via anche un iPhone che era rimasto in dote ai due fratelli Spita. Proprio grazie al segnale di radiolocalizzazione emanato dall'apparecchio, i carabinieri sono riusciti ad individuare i due e a trovarli.

Daniela Peira